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Cronaca

Dieci utenti restano senz'acqua e in otto vanno a regolarizzare le posizioni, sono i primi distacchi di Amam

In conferenza sindaco e azienda acque hanno tirato un primissimo bilancio dopo la scadenza del 28 febbraio per recuperare i crediti

Già ieri una decina di utenti tra commerciali e condominiali non ha ricevuto più acqua per non aver pagato gli arretrati. Otto di loro si sono presentati per regolarizzare chiedendo istanza di rateizzazione. Oggi, presente il sindaco Basile, si è tenuta nella Sala Falcone Borsellino a Palazzo Zanca, la conferenza stampa con presidente di Amam Spa Loredana Bonasera con i componenti del Cda Alessandra Franza e Adriano Grassi, per illustrare i risultati del primo step di recupero crediti scattato due giorni fa. La Bonasera: "Abbiamo iniziato con distacchi e riduzioni dopo la scadenza del 28 febbraio, oggi continueremo e proseguiremo ogni settimana dal lunedì al giovedì, una quindicina al giorno gli utenti morosi che saranno raggiunti dai nostri provverdimenti e prevediamo di continuare così per tutto il 2023". Il 50% del totale degli utenti debitori del servizio idrico non ha risposto ai solleciti dell'azienda. Non c'è una graduatoria di comunicazione ai morosi che saranno presi a caso ogni giorno tra quelli che non hanno richiesto in passato le rateizzazioni. "Sono stati aperti nuovi sportelli, anche decentrati, il nostro portale è stato implementato ed è stato modificato l’art. 4 bis del Regolamento del Servizio Idrico Integrato, secondo il quale all’interno di un condominio è possibile richiedere il contratto singolo - ha dichiarato la presidente - nonostante queste forme di incentivazione, il 50% di coloro che a dicembre hanno ricevuto le diffide di pagamento, non hanno risposto per mettersi in regola. Nessuno si senta punito, ma la nostra azione deve proseguire ed è finalizzata a garantire un servizio migliore alla città.”.

Morosi dell'acqua, scattano i distacchi

Il sindaco Basile nel corso della conferenza ha sottolineato che non vuol sentire parlare di pugno di ferro: "Come si pagano servizi telefonici ed elettrici  si deve pagare l'acqua, è un obbligo saldare quanto dovuto". 

A Messina soltanto due messinesi su dieci pagano l'acqua regolarmente e alle scadenze fissate. Gli altri otto no. Tra gli enti pubblici resta il caso Iacp che ha un debito di circa 9mila euro.Novanta i milioni di euro in totale di crediti certi ed esigibili per l'azienda acque, la fetta più grossa del debito è pari a 30mila euro e riguarda 3mila condomìni.

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