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Cronaca

Edilizia privata ad un passo dal crollo: “Per molte aziende domani è un giorno senza ritorno”

Da Giuseppe Pettina del Consorzio Cassiopea parte la richiesta di un incontro ai vertici dell’Ance e di Confindustria, dei Sindacati, Ordini degli Ingegneri, degli Architetti e dei Commercialisti della Provincia e con la deputazione politica messinese al completo. "Il sistema edile risente pesantemente di misure fiscali inadeguate"

Un incontro con i vertici dell’Ance e di Confindustria, dei Sindacati, ed ancora con gli Ordini degli Ingegneri, degli Architetti e dei Commercialisti della Provincia e con la deputazione politica messinese al completo. 

A richiederlo è Giuseppe Pettina direttore generale del Consorzio Stabile Cassiopea, che opera nel settore edile e delle ristrutturazioni civili, dello sviluppo, della progettazione, dell'ingegneria impiantistica, e lo fa anche a nome di una larga fascia del comparto edile “con la quale quotidianamente sono in contatto”.

Così nel silenzio delle istituzioni, anche quelle che dovrebbero rappresentare il comparto edile, è il “privato” a muoversi, e nasce la richiesta di un tavolo tecnico e di confronto. 

A fare questa proposta è Giuseppe Pettina, direttore generale del Consorzio Cassiopea, che anticipando tutti e tutto dice subito, per sgombrare il campo a fraintendimenti, che la sua “non è né una provocazione né la sortita di chi vuol essere il primo della classe, ma semplicemente la richiesta di chi, oggi, avverte il peso della crisi, che guarda avanti e che ha la consapevolezza che già domani per molte aziende potrebbe essere un giorno senza ritorno”.

“Sarei onorato ad avere i vertici messinesi di Confindustria, dei sindacati, dell’Ance, ma anche i responsabili degli ordini degli architetti, degli ingegneri e dei commercialisti oltre alla deputazione politica del territorio al completo - da quella di governo a quella dell’opposizione - e per questo metto a disposizione la sala conferenza del Consorzio, qui a Patti”. 

Pettina aggiunge nel suo invito che l’incontro non è “fare una passarella” ma è necessario per dibattere, fare il punto, prendere impegni, far conoscere le difficoltà e rappresentare la realtà in cui versa il comprato dell’edilizia locale e regionale”. Un incontro al quale, se vorranno – sottolinea il Direttore Generale della Cassiopea -, potranno intervenire i rappresentanti del mondo dell’economia e del “credito”.

Spiega Pettina: “Nel quadro generale della situazione, nonostante i dati facevano ben sperare nella ripresa targata 2022, noi – impegnati in prima linea, che monitoriamo giorno per giorno i cantieri - osserviamo che continua a mancare una visione strategica che vada oltre la crisi economica e le altre difficoltà legate all’ondata epidemiologica, alla crisi energetica, alla guerra in ucraina, alle materie prime che mancano” – e continua –“Il sistema edile, oggi risente pesantemente di misure fiscali inadeguate, e le problematiche indirette a queste correlate diventano ostacoli che intralciano un decisivo rilancio del settore, prima leva della ripresa economica italiana”.

Una disamina impietosa, quella che Pettina descrive: “quotidianamente facciamo i conti con “cassetti fiscali” pieni di fondi che ci spettano e che non si aprono tra indolenze e timori da parte di banche pavide e timorose per i frequenti cambi delle regole del gioco, a carte smazzate. Loro fanno il loro lavoro, ma noi, come Imprese, soccombiamo nel silenzio della classe politica”.

Ed ancora “per chi opera nell’ambito del superbonus edilizio, le cessioni dei crediti vanno a rilento con tempistiche che procurano disagi importanti all’indotto. L’aumento delle materie prime non sempre è giustificato. Pavento, e non sono il solo, speculazioni d’ampio raggio, ma soprattutto è tutto il comparto a far i conti con gli aumenti dell’energia elettrica, dei carburanti di queste settimane non sempre giustificati. Costi che si sommano e che erodono i profitti aziendali”.

La richiesta di un confronto, con la certezza che nessuno ha bacchette magiche, è per sollecitare – dicono dalla Cassiopea che raccoglie una cinquantina di aziende partener e con quasi cento cantieri apertiti in tutta Italia -  una maggiore dal mondo politico sulle norme – per esempio – come quelle che regolano i bonus edilizi definitivamente”. Poi alzando i toni: “Noi non vogliamo elemosine o favori, ma far capire che se il settore edile crolla, in modo particolare il medio piccolo imprenditore ed il relativo indotto, e con il crollo della manodopera, va in malora l’intero sistema del lavoro in Italia. Eravamo e siamo consapevoli che la grande scommessa era quella di saper cogliere il momento favorevole per porre il settore delle costruzioni alla guida del processo di innovazione, aumentare il valore aggiunto e stabilizzare il mercato. Volevamo vincerla e ci siamo giocati credibilità e futuro. Ora vogliamo risposte”.

E Pettina conclude. Avevamo chiesto un incontro all’Ance messinese, attendiamo risposte, ora siamo noi - non potendo aspettare oltre - che invitiamo tutti ad un tavolo di confronto. 

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