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Cronaca

Fallimento Messina Calcio, tutti assolti al 90esimo minuto

La Corte d'appello ha assolto Pietro e Vincenzo Franza dall’accusa di  distrazione di fondi "perché il fatto non sussiste". Gli altri capi d’imputazione estinti per prescrizione

Era novembre del 2008. I tifosi prendevano striscioni, bandiere e via. Ma stavolta la destinazione non era la curva ma la piazza. Scendevano per gridare la propria rabbia. Cartelli enormi e un corteo di 500 persone, dal tribunale al municipio, per manifestare la delusione, il tradimento, la rabbia.

Destinatario: la famiglia Franza al completo, l’allora sindaco Peppino Buzzanca, l'assessore ai Lavori pubblici Gianfranco Scoglio.

“Calcio, Università, affari, poteri, vogliamo piena luce sui misteri”, c’era scritto in uno striscione che chiudeva il corteo.

E la luce è arrivata: la Corte d’appello ha assolto Pietro e Vincenzo Franza dall’accusa di  distrazione di fondi "perché il fatto non sussiste". Poi ha riqualificato la bancarotta fraudolenta in bancarotta preferenziale, e quindi ha dichiarato il “non doversi procedere” nei confronti dei Franza e Francesco Cambria presidente del Cda della “Co.fi.mer. Spa” e componente del Cda dell’FC Messina anche per gli altri capi d’imputazione perché estinti per prescrizione.

Si mette dunque la parola fine al processo per il fallimento della società calcistica FC Messina, quella  che ha espugnato San Siro al primo anno di serie A, che ha conteso alla Juventus il primato in classifica, che ha chiuso il campionato a ridosso della zona Uefa.

Un pezzo di storia di Messina finita in unʼaula di tribunale il 27 novembre del 2008, con il giudice Cosimo DʼArrigo a siglare la sentenza di fallimento della società di calcio, al termine di una settimana di camera di consiglio. Curatore fallimentare, con il compito di traghettare anche lʼattività sportiva, Domenico Cataldo. La sentenza fu motivata dalla massiccia esposizione debitoria della società, 28,3 milioni di euro.

In primo grado erano arrivate le condanne a 4 anni e 6 mesi a Vincenzo Franza, 4 anni a Pietro Franza e 3 anni e 6 mesi a Francesco Cambria.

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