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Cronaca

CittadinanzAttiva contro Messina Social City: giallo su 5 milioni di euro usati per un servizio mai erogato

L'associazione denuncia anomalie nell'erogazione dei servizi destinati ad anziani e famiglie dei portatori di handicap e nell'impiego dei “Pon inclusione” per finalità diverse rispetto a quanto previsto dal bando. Per la Calafiore "illazioni passibili di denuncia"

Che con il "Salva Messina" la scure del sindaco si sarebbe abbattuta contro il dipartimento per le Politiche sociali era ben noto tanto ai cittadini quanto al mondo dei servizi sociali, che oggi fa i conti con l'assenza di una mappatura concreta dei bisogni degli utenti da parte della Messina Social Cty e con l'accorpamento dei servizi offerti. Il tutto senza passare dall'approvazione del consiglio comunale, e con la conseguente riduzione del numero di utenti a cui destinare i fondi. A voler fare luce sulla modalità di investimento in maniera particolare dei fondi Pon inclusione da parte dell'assessorato alle Politiche sociali è CittadinanzAttiva che ha documentanto cosa accade "dietro le quinte" della partecipata del comune invitando giunta, consiglio comunale e tutti gli organi competenti a restituire il quadro chiaro e aggiornato della situazione. 

A monte della questione ci sarebbe l'impiego da parte della partecipata dei cinque milioni che il ministero delle Politiche sociali ha messo a disposizione del dipartimento per il contrasto alla povertà e, nello specifico, a "supporto delle amministrazioni nella definizione e diffusione di modelli efficaci di innterventi per le persone a rischio emarginazione", e cioè donne vittime di violenza, minori stranieri non accompagnati, detenuti, ex detenuti, attraverso l'impiego di 32 figure, assunte proprio per far fronte a questa emergenza dal dipartimento per le politiche sociali e fare attività per coloro che usufruiscono del Rei e RdC. Attraverso la lettura attenta delle fatture emesse dal dipartimento comunale nei confronti della Messina Social City, però, 948 mila euro di questi risulterebbero erroneamente impiegati per la copertura dei SADA, cioè per il servizio di assistenza agli anziani, che nel frattempo è stato riunito insieme ai SADH, cioè il servizio di aiuto alle famiglie dei portatori di handicap, con la conseguente riduizione del numero di utenti raggiunti. 

"I due servizi  che vengono liquidati dal dipartimento alla persona non hanno nulla a che vedere con il pon inculsione - spiega CitaddinanzAttiva - e il servizio reso dalla Messina Social City è sottodimensionato in quanto per l'anno 2020 le relazioni presentate all'amministrazione comunale riporta l'impiego dei servizi per 645 utenti fra anziani e famiglie delle persone con disabilità grave". Ma sul territorio sarebbero presenti 1000 anziani divisi in 900 utenti più 100 famiglie multiproblematiche e 60 pasti. Nel frattempo, comunque, la Messina Social City ha assunto 26 assistenti sociali, 3 educatori professionali e 3 psicologi per lo svolgimento dei progetti di "educativa domiciliare" che ricadono nelle linee disposte dal ministero per l'investimento dei Pon Inclusione."Ma gli utenti non hanno mai ricevuto questo tipo di servizi e da tempo le associazioni richiedono a gran voce di mettere in pratica i progetti", continua CittadinanzAttiva. 

Intanto il consiglio comunale non ha mai votato l'accorpamento dei due servizi di Sada e Sadh. E, mentre a ottobre gli operatori sono stati pagati in ritardo, dal capitolo di spesa del dipartimento alle politiche sociali è anche venuta meno l'erogazione dei fondi destinati alla "Casa di Vincenzo". "Ogni mese il comune paga un milione e 75 mila euro alla Messina Social City - spiega Angela Rizzo, responsabile regionale di CittadinanzAttiva - A Ottobre però l'importo è sceso a un milion e 68 mila euro e se la fattura destinata alla Casa di Vincenzo è sparita, di contro è apparsa la determina che dispone il pagamento di 480 mila euro di Pon Inclusione per la partecipata".

Cade dalle nuvole l'assessore alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore che ha appreso da MessinaToday la questione. "Voglio vederci chiaro e rispondere rendicontando le spese della partecipata - spiega - Queste sono illazioni, passibili di denuncia". Lunedì 23 novembre intanto il consilgio comunale dovrà discutere del bilancio consuntivo dell'azienda per il 2019 e del bilancio di previsione 2020-2022. 

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