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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Letojanni

Letojanni dice addio a Massimo Canfora, lutto cittadino per "un'anima candida e fragile"

Oggi i funerali del netturbino assassinato giovedì scorso con oltre dieci coltellate che testimonierebbero anche la crudeltà dell'aggressore. In carcere resta il 18enne di origine tunisina che continua a dichiararsi innocente

Il sindaco di Letojanni Alessandro Costa ha proclamato il lutto cittadino per i funerali di Massimo Canfora, il netturbino 56enne assassinato giovedì scorso che si svolgeranno oggi, alle 17, nella chiesa di San Giuseppe. La salma è stata restituita ai familiari dopo l’autopsia eseguita al Policlinico di Messina e disposta dal pm Alessandro Liprino.

Per l’omicidio di Canfora resta in carcere il diciottenne di origine tunisine, Feres Bayar, fermato subito dopo il delitto con una ferita alla mano e vestiti ancora sporchi di sangue. Secondo l’accusa, che ha convinto il gip Simona Finocchiaro che ha convalidato il fermo, sono tanti gli elementi che portano a ritenere che è stato il ragazzo - alterato anche per il consumo di cocaina - a uccidere il netturbino con un coltello da cucina nelle prime ore della mattina del 18 agosto. Il giovane sarebbe stato anche visto completamente nudo aggirarsi nel balcone di casa della vittima nell’imminenza del delitto, quando Canfora chiedeva aiuto richiamando l’attenzione dei vicini.

Il movente sarebbe da ricercare in contrasti economici maturati nell'ambito di una relazione sessuale.

“Il mio assistito - il difensore del 18enne, l’avvocato Giuseppe Marino - si continua a dichiarare innocente, anche dal davanti al Gip non è indietreggiato di un passo rispetto alle prime dichiarazioni rese al pm. E se da un lato ci sono elementi che hanno portato al suo arresto, dall’altra c’è la sua testimonianza e lucida e precisa nella sua ricostruzione che ci grava di un importante compito: quello di dimostrare che effettivamente non è stato lui a sferrare le coltellate mortali”.

Il giovane infatti addossa infatti le responsabilità ad un amico, un connazionale, che era con lui al piano di sotto dell’appartamento della vittima e che sarebbe salito da Canfora presumibilmente per consumare un rapporto sessuale. “Un amico che secondo alcune testimonianze risulta effettivamente collocato nella scena del crimine ma che secondo alcuni testimoni era accorso per aiutare la vittima che gridava aiuto. Si tratta di testimonianze di cui però conosciamo solo stralci e che ora vanno inquadrate in maniera più completa - spiega l'avvocato a MessinaToday - mentre restiamo in attesa di conoscere gli esiti dell’autopsia da cui si potranno ricavare tanti elementi in più per comprendere bene la posizione di Feres". 

Ad eseguire l'esame autoptico il medico legale Daniela Sapienza mentre consulente di parte è il dottore Giovanni Crisafulli. Presente alle attività peritali anche il Ris di Messina. L'esame ha documentato un complesso lesionale rappresentato da più fendenti. I colpi inferti alla vittima sono numerosi, oltre dieci, tutti importanti, con una lesività che testimonierebbe anche la crudeltà da parte dell'aggressore che secondo i rilievi avrebbe lasciato numerose tracce.

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