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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Impianti sportivi e verde pubblico, dubbi sulle possibilità di gestione di Messina Social City

Il consigliere Pd Alessandro Russo interroga il sindaco sulla volontà di far gestire le strutture di Villa Dante alla società partecipata

Come annunciato dal sindaco De Luca, sarà Messina Social City a gestire i campi da tennis di Villa Dante, tornati alla libera fruizione dopo anni di attesa. Una decisione che si inserisce nel più articolato programma di riqualificazione del parco urbano per cui sono già stanziati un milione di euro. Palazzo Zanca vuole adottare il modello dell'unico interlocutore per amministrare a meglio gli spazi verdi della città. Ma sulla chiamata in causa di Messina Social City, partecipata comunale che si occupa di servizi sociali, interviene il consigliere comunale Alessandro Russo. L'esponente Pd chiede allo stesso De Luca maggiore chiarezza in un'interrogazione, sottolineando la possibilità di affidare il servizio alla società presieduta da Valeria Asquini, il cui statuto non prevede simili competenze.

"Si chiede di conoscere - scrive Russo -  se l’amministrazione comunale intenda passare ad una forma di gestione affidata alla Messina Social City per gli impianti sportivi di Villa Dante o anche per gli altri impianti sportivi di Messina, stante che sempre la stampa riporta la Sua asserita volontà di estendere questo “modello pilota” anche ad altre aree a verde della città. Allo stesso modo appare urgente chiarire come intenda la Messina Social City, la quale è un’azienda speciale che nasce ad esclusivo fine della gestione dei servizi sociali della città, senza alcuna previsione né nello Statuto, né nella Carta dei Servizi di ipotesi quale quella di venire individuata come ente gestore di spazi verdi pubblici o di attrezzature sportive, assolvere a tale presunto ruolo di gestore degli impianti sportivi comunali individuati: quali, in particolare, le competenze, quali le forme di previsto affidamento a terzi che verrebbe eseguito dalla Messina Social City per conto del Comune, quali le modalità gestionali a cui dovrebbe essere sottoposta, quali, infine, i poteri di controllo e supervisione del competente Assessorato (che legge per conoscenza la presente nota) e del relativo dipartimento allo Sport".

Russo tira poi in ballo ulteriori perplessità relative al valore economico dell’eventuale affidamento degli impianti di cui si tratta. "Se pure per mera ipotesi l’affidamento venisse eseguito a favore di Messina Social City in regime “in house” e tale circostanza giustificasse il superamento della necessità di selezione pubblica, non si comprende come e con quali criteri successivamente la Messina Social City potrebbe procedere ad ulteriore affidamento per gestione ad altri soggetti senza necessariamente passare dalle procedure di evidenza pubblica previste dal decreto legislativo 50/2016.  Né è ipotizzabile, infatti, che le strutture sportive in questione non abbiano rilevanza economica. E se così è, non si comprende la logica per la quale l’affidamento a terzi soggetti gestori da individuare debba nel frattempo essere aggravato da un passaggio intermedio curato dalla Messina Social City. "E' apprezzabile che le strutture sportive e gli spazi verdi comunali siano luogo di percorsi di socializzazione e di attività destinate a soggetti interessati dalle politiche sociali comunali anche ricorrendo all’importante metodo della pratica sportiva, che quindi richiede la presenza di Messina Social City, non è in alcun modo comprensibile la ragione per la quale un’intera villa pubblica e le importanti attrezzature sportive al suo interno debbano essere affidate alla medesima azienda speciale, la quale, si ribadisce nuovamente, non ha né le competenze tecniche, né il mandato sociale e individuato da Statuto e Carta dei Servizi aziendale, per poter gestire delle attrezzature così importanti. Si ritiene che il percorso che porta all’affidamento in gestione degli impianti sportivi cittadini che l’Amministrazione non sappia o non possa gestire direttamente debba essere improntato alla massima e più cristallina trasparenza, proprio per evitare che troppi passaggi amministrativi, con l’inserimento di soggetti che apparentemente non avrebbero alcun ruolo nella gestione degli stessi, possano preludere ad affidamenti ad ulteriori soggetti esterni senza che tali passaggi siano presidiati da un rigoroso controllo di trasparenza e di chiarezza, a partire dalla pubblicità dei bandi e dalle selezioni pubbliche".

"Le considerazioni sopra esposte, gentile signor Sindaco - prosegue il consigliere - acquistano maggiore rilievo laddove si prefigura un generale orientamento dell’amministrazione ad affidare anche altri spazi verdi e attrezzature sportive della Città con lo schema da Ella esternato nella giornata di ieri: un disimpegno del Comune a favore delle sue partecipate che non hanno in alcun modo la gestione degli impianti sportivi tra gli obiettivi aziendali e che quindi esorbiterebbero dalla legittimità delle attività che esse potrebbero mettere in atto, potenzialmente incorrendo in rischi anche erariali per l’Amministrazione comunale. Perché mai, di fatti, una società municipalizzata chiamata a eseguire servizi sociali dovrebbe legittimamente procedere a gestione in house di attrezzature sportive o successivamente gestire il procedimento di affidamento a terzi quando nessuna di queste attività è di sua competenza? Perché non dovrebbe fare tutto ciò il Dipartimento comunale competente? Perché questo iter che, peraltro, non solo non è stato mai comunicato al Consiglio Comunale ma non è mai emerso negli atti e nelle decisioni assunte dalla giunta comunale negli scorsi mesi?".

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