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Cronaca

Cantieri servizio pronti a ripartire, gli ex colleghi ricordano Caponata: “Pronti a lottare per la sicurezza”

A un anno dal tragico incidente Fronte Popolare Autorganizzato - SI Cobas Messina pronto a scendere in piazza: “In questo paese non esiste giustizia, i lavoratori sono carne da macello”

La mattina del 10 ottobre il 56enne Giovanni Caponata, operaio impegnato nei cantieri di servizio,  stava effettuando dei lavori alla scuola "Cannizzaro-Galatti" quando  è caduto dalla piccola impalcatura che lo sorreggeva finendo rovinosamente a terra. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime. Dopo nove giorni di agonia viene accertata la morte cerebrale. Von un grande gesto di solidarietà che ha comosso tutti, la famiglia ha disposto la donazione degli organi.

Oggi, un anno dopo la tragica vicenda, gli ex colleghi dei Cantieri Servizi, e gli ex Borsisti, lavoratori precari come lui, lo vogliono ricordare, riaccendendo i riflettori sulle politiche per la sicurezza nel lavoro.

“Giovanni non è stato il primo e nè l'ultimo a morire sul lavoro - si legge in una nota del Fronte Popolare Autorganizzato SI Cobas Messina -   Sono migliaia i lavoratori in Italia che perdono la vita così, circa 3 al giorno. E questo succede ancora e succederà fino a quando i Governi non faranno applicare le leggi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Oggi gli ex colleghi dei Cantieri Servizi, e gli ex Borsisti, lavoratori precari come lui,  vogliono ricordare Giovanni perchè in questo paese non esiste giustizia, perchè i lavoratori, per i padroni, valgono meno di niente, in quanto utilizzano questi lavoratori, solamente come manodopera a basso costo, ovvero, come carne da macello”.

L'organizzazione annuncia che presto scenderà in piazza “per ribadire la necessità di lottare per i nostri diritti, perchè nessuno ci regalerà niente. Noi lotteremo ancora, con la consapevolezza che le cose non cambieranno da sole. Ed in virtù della ripartenza dei nuovi Cantieri Servizi, vogliamo ribadire che le condizioni di sicurezza sul lavoro devono essere rispettate, e saranno rispettate solo se i lavoratori saranno capaci di organizzarsi – reparto per reparto, cantiere per cantiere – affinchè si rispettino”.

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