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Cronaca Taormina

La tomba a camera di età romana a Taormina, al via i lavori di restauro

Saranno avviati il 3 febbraio. L’intervento,  basato su un’ampia ed esaustiva analisi architettonica che ha tenuto conto sia della natura che dello stato di conservazione dell’eccezionale monumento sepolcrale, costituisce un singolare esempio di proficua collaborazione fra l’Ente pubblico preposto alla tutela e la Ditta proprietaria

Saranno avviati il 3 febbraio i lavori di restauro della Tomba a camera di età romana imperiale denominata “La Guardiola” ricadente nel giardino dell’hotel Villa Fiorita sito a Taormina,  in Via Pirandello, 39, alla presenza del Soprintendente, Mirella Vinci, del sindaco Mario Bolognari, della dottoressa Giuseppa Zavettieri e dall’architetto Rocco Burgio della Sezione per i Beni Archeologici, Bibliografici e Archivistici, diretta dall’architetto Giuseppe Natoli e della Ditta proprietaria. 

L’intervento, proposto e interamente finanziato dall’impresa Effekappa srl, proprietaria dell’immobile, rappresentata legalmente da Angelo Catania, verrà eseguito su progetto redatto dall’architetto Luigi Longhitano dello Studio AU Architetti Associati L. Longhitano & G. Paparo di Bronte e affidato alla dottoressa Maria Scalisi della Ditta Restauro e Conservazione Opere d’Arte.  

La tomba, già sottoposta a vincolo archeologico (giusto D. A. 1125 del 14/05/1982), rientra nel tipo di sepolture a camera a pianta quadrata su podio gradonato e presenta copertura interna voltata a botte ed esterna a quattro falde ribassate (a padiglione) ed è munita, lungo le pareti interne, di nicchie destinate a contenere le urne cinerarie e all’esterno da lesene angolari su plinti sormontati da capitelli sagomati sporgenti reggenti la trabeazione. L’interno, che conserva l’originaria pavimentazione in conglomerato cementizio a base fittile (cocciopesto) unitamente a porzioni di intonaco dipinto e cornici in stucco modanato, prende luce da due finestre a strombo (R. Burgio, Taormina: Architettura funeraria di età imperiale, in Quaderni di Archeologia dell’Università di Messina VII, N.S. 2017, pp. 13-26; F. Muscolino, Tombe, sarcofagi e aree cimiteriali a Taormina in età romana e altomedievale, in Annali di Archeologia e Storia Antica, Nuova Serie, 26, 2019, pp. 229-252). La tomba, databile al I sec. d. C, fa parte di un più vasto complesso sepolcrale che si sviluppava  in prossimità di un percorso che probabilmente ricalca, almeno parzialmente, tracciati di età romana, lungo il quale sorgevano abitazioni di notevole pregio quali le domus di Villa San Pancrazio e di Porta Pasquale. 

L’intervento,  basato su un’ampia ed esaustiva analisi architettonica che ha tenuto conto sia della natura che dello stato di conservazione dell’eccezionale monumento sepolcrale, costituisce un singolare esempio di proficua collaborazione fra l’Ente pubblico preposto alla tutela e la Ditta proprietaria che ha dimostrato da sempre grande sensibilità e manifestato la piena disponibilità, mettendo a disposizione risorse e professionalità per assicurare la conservazione, la valorizzazione  e la fruizione del Bene.

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