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Cronaca

Blitz anti-nudisti, Comitato Nord: “La spiaggia di San Saba regno del Youporn”. Russo: “Si faccia luce sull'operato dei vigili”

Resta aperto il dibattito dopo la multa a due naturisti. Il consigliere del Pd denuncia la pubblicazione dell'attività di controllo sui social e chiede di destinare una porzione di lido agli appassionati del nudo integrale. Ma c'è chi denuncia...

Oasi dei naturisti o paradiso di scambisti e amanti della trasgressione erotica? Il dibattito è aperto dopo la multa a Santo Saba della polizia municipale a due persone che prendevano il sole completamente nude.

Di certo, in Italia, ad oggi, non esiste una legge che regolamenta e garantisce la pratica del naturismo nei luoghi pubblici ma ci sono spiagge autorizzate dalle amministrazioni locali o storicamente tollerate dove i naturisti possono mostrarsi in tutta la loro nuda bellezza.

Tra le spiagge “scostumate” di Messina c’è da tempo immemore quella di San Saba, zona Montagne di Sabbia, spiaggia Rasocolmo. Altre sono a Taormina (Rocce Bianche in località Spisone) a Stromboli ma anche nella spiaggia di contrada Parrino a Forza d’Agrò e perfino nella spiaggia di Marinello sotto il santuario di Tindari. Segnalate da secoli fra le mete dei naturisti. Cosa è accaduto dunque? Cosa ha spinto gli agenti della polizia municipale a spingersi nel luogo appartato delle Montagne di San Saba per sedare la voglia di nudo?

A dare una chiave di lettura, è il Comitato Nord che con una nota ha denunciato una situazione lontana dalla filosofia stessa dei naturisti che hanno sempre difeso la loro sana “attività ricreativa” lontana da doppi fini. Per intenderci: guardoni, scambisti, gente in cerca di facili avventure non sono bene accette nei gruppi di naturisti che rivendicano invece la voglia di una nudità totale come concezione di benessere più ampio che parte proprio dal contatto con la natura.

Ma cosa denuncia il Comitato Messina Nord? Che la spiaggia di Capo Rasocolmo dalle 18 in poi diventa una sorta di Youporn dove non è insolito assistere a chi esercita “il mestiere più antico al mondo”.

Sarebbero tante le famiglie che abitano vicino e che hanno protestato ma soprattutto c’è la denuncia del proprietario dell’area che – secondo il Comitato – si è già rivolto alla capitaneria di porto e polizia municipale sia per denunciare la realizzazione di un immobile abusivo sulla sua proprietà che per chiedere interventi su una situazione ormai fuori controllo. 

“Non volevamo credere alle telefonate – scrive il Comitato - e un fine settimana ci siamo fatti una passeggiata e sinceramente siamo grandi e vaccinati ma siamo rimasti letteralmente sconvolti per l'indecenza che abbiamo visto degna di una qualsiasi piattaforma porno on line. I frequentatori si dovrebbero limitare solo nel nudismo e evitare il resto – conclude - soprattutto quando passano famiglie, bambini e ragazzini che frequentano la spiaggia vicina, ma invece abbiamo capito che per questi signori la spiaggia è di loro proprietà e possono fare quello che vogliono indisturbati. A tutto c'è un limite”.

Un limite però che avrebbero superato anche gli agenti della polizia municipale secondo il consigliere comunale Alessandro Russo che ha presentato una interrogazione sul blitz.

Il consigliere del Pd denuncia che l’attività degli agenti è stata comunicata anticipatamente attraverso foto documentazioni pubblicate nei profili facebook degli agenti stessi con inevitabile seguito di commenti crudi e offensivi. Pagine che sarebbero state cancellate poche ore dopo “in concomitanza dell’avvio dell’azione di sanzionamento dei due bagnati a Capo Rasocolmo”.

Russo chiede al sindaco Cateno De Luca e all’assessore Dafne Musolino se intende avviare accertamenti per individuare e sanzionare “eventuali profili di responsabilità per agenti, funzionari o dirigenti della polizia municipale a vario titolo coinvolti nel c.d. “blitz” eseguito a Capo Rasocolmo per avere comunicato prima del suo svolgimento, un’azione di controllo del territorio  attraverso i mezzi social” ma anche “per avere utilizzato in cosa personale (profili social di Facebook) notizie e azioni la cui conoscenza era loro consentita per motivi di ufficio, profilandosi il rischio di potenziale conflitto di interesse e di sfruttamento a fini personali di notizie riservate dell’amministrazione”.

Il consigliere, che parla anche di moralismo e pregiudizi, chiede anche di avviare la procedura di individuazione nel tratto finale di litorale di Capo Rasocolmo di una porzione di spiaggia stabilmente destinata ai fruitori naturisti “in ragione della sua storicità di utilizzo, della sua ampia distanza da spiagge fruite dai bagnanti e dalla testimoniata mancanza di fatti e atti osceni, di reati di qualsivoglia natura e di circostanze tali da non consentire in detto tratto di litorale di uno spazio destinato al naturismo vigilato”.

Una richiesta, già avanzata da Arcigay, che trova anche il sostegno di Volt,  il partito paneuropeo. “La tutela del pudore - scrivono i oordinatori Territoriali, Massimiliano Milazzo e Veronica Pagano   - non deve mai essere un pretesto per mortificare l’altro”.

Il partito sottolinea anche la necessità di una progettazione di riqualificazione dell’intera area.  “È sotto gli occhi di tutti - chiarisce Massimiliano Milazzo - lo stato decennale di degrado e abbandono in cui versa quel tratto di costa, come altri purtroppo. Sversamento di liquami in mare, strada di accesso soggetta a erosione: sono solo alcune delle criticità su cui bisogna intervenire. Se l’ente ha finalmente deciso di dare decoro all’area, avvii la progettualità necessaria e la fase di ascolto di tutta la cittadinanza locale”. 

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