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Cronaca

Falsi incidenti per truffare le assicurazioni, undici condanne definitive

Il verdetto della Cassazione che chiude il processo nato in seguito all'operazione "Tris". In cinque casi è scattata la prescrizione

Si è chiuso il cerchio sul processo legato all'operazione "Tris", con la quale carabinieri e polizia municipale sgominarono nel 2015 una banda dedita all'organizzazione di falsi incidenti per truffare le assicurazioni. A quasi due anni dalla sentenza d'Appello, ieri in Cassazione sono state inflitte undici condanne definitive mentre in cinque casi è scattato l'annullamento delle condanne per prescrizione. 

Le condanne

Il terzo grado di giudizio ha stabilito come definitive le pene già inflitte in Appello non ammettendo i ricorsi della difesa. Gaetano Molino dovrà scontare 7 anni e 9 mesi, 3 anni e 2 mesi per Carmelo Muscolino, 3 anni e 9 mesi inflitti ad Adriano D’Angelo e Mauro D’Angelo,  2 anni e 10 mesi a Concetta Maria Totaro, 2 anni e 6 mesi per Vittorio Contiguglia e Lorenzo Donato, 1 anno e 6 mesi per Stefano Ingegnere e Antonino Pesco, 1 anno e 8 mesi per Nicola Tindaro Basile e Antonino Cucinotta.

Le condanne annullate

La Cassazione, accogliendo i ricorsi presentati dagli avvocati, ha invece annullato senza rinvio le condanne di Angelo Scopelliti (per il quale cadono anche gli effetti civili), Antonina Lui, Said Mouhoub, Elisa Lauro e Salvatore Russo. 

Le indagini

Tutto è iniziato da un episodio accaduto nel 2010, hanno fatto luce su ben quaranta sinistri simulati. In un caso venne addirittura riconosciuto il rimborso assicurativo ad un ladro che aveva indicato un incidente stradale come causa delle lesioni che si era invece procurato nel tentativo di svaligiare un appartamento. Un risultato raggiunto grazie all'attento lavoro della sezione Infortunistica della polizia municipale insieme ai militari dell'arma. 

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