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Cronaca

Riesplode la guerra sui punti nascita, il direttore dell'Asp: “Nessun pericolo per l'ospedale di Patti”

La Paglia rassicura sui servizi di eccellenza del nosocomio: “Nessun servizio è stato chiuso”. Ma la Uil tuona: “Basta scippi alla sanità messinese”

“L'Ospedale di Patti e i suoi servizi di eccellenza quali Emodinamica ed Utin non corrono alcun pericolo, nessun servizio è stato chiuso ne verrà chiuso”.

E’ netta la presa di posizione del direttore generale dell’Asp Paolo La Paglia dopo la nota di Uil e Uil Fpl che denunciano i rischi per il nosocomio tirrenico.       

Secondo La Paglia gli Ispettori del Ministero della Sanità, dopo il sopralluogo del 24 ottobre a seguito del decesso di una puerpera, hanno disposto un provvedimento temporaneo prudenziale di gestione delle gravidanze a rischio e hanno richiesto una serie di interventi tecnici; dopo la notifica del provvedimento l'assessorato Regionale della Salute ha subito attivato un tavolo tecnico con l'Asp di Messina per prevedere congiuntamente un cronoprogramma di interventi che darà seguito alle prescrizioni ministeriali.

“Verrà attivata una commissione regionale di esperti – assicura il direttore - che dopo la verifica tecnica, farà presente al ministero l'alta professionalità e la qualità delle attività sanitarie erogate all'Ospedale di Patti anche nella gestione delle gravidanze a rischio. L'Asp di Messina già nei mesi precedenti aveva inoltrato proposta per elevare l'Ospedale di Patti da Ospedale di Base a DEA di I livello”.

Il segretario generale della Uil, Ivan Tripodi, di Uil Fpl Giuseppe Calapai ed il responsabile di Area Medica Corrado Lamanna si erano detti “sbigottiti dall’improvvida decisione del Ministero della Salute di ridimensionare il Punto nascita dell’ospedale di Patti, con la conseguente ed inevitabile soppressione dell’Utin”.

Una decisione che metterebbe pesantemente in discussione il diritto alla salute per tutti i cittadini di quel territorio.

“L’importanza che riveste l’Ostetricia di Patti è sotto gli occhi di tutti – si legge in una nota dei sindacalisti - Infatti, grazie agli oltre 1.000 nati durante l’anno, rappresenta il secondo punto nascita della provincia di Messina ed è un importante e riconosciuto riferimento per tutta la zona tirreno–nebroidea. La chiusura dell’Utin comporterebbe che per i parti a maggior rischio le puerpere dovrebbero essere assistite dall’ospedale Papardo o dal Policlinico di Messina con gli enormi conseguenti disagi per loro e per i propri familiari”.

La Uil e la Uil Fpl dicono basta a quello che definiscono “scippi nella sanità della provincia di Messina” e ricordano che da tempo “è stato  sacrificato il Presidio di Mistretta dove è stato chiuso il Punto nascita con l’impegno, mai mantenuto, che sarebbe stato il Punto nascita di Sant’Agata Militello a dover farsi carico della gestione delle donne in gravidanza dell’hinterland della vasta area nebroidea.  La triste realtà è rappresentata dal fatto che il Punto nascita di S. Agata è stato chiuso ormai da mesi tranne che per l’emergenza. Oggi, come se già non bastasse il disastro provocato nella sanità messinese, si attacca il Punto nascita di Patti. Tutto ciò è inaccettabile. Chiediamo, pertanto, all’assessore regionale alla Salute di sospendere, con estrema urgenza, il provvedimento in questione”.

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