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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Ponte, Elly Schlein a Torre Faro per dire no all'opera: tutto quello che non convince del progetto

La segretaria del Pd oggi in città per ribadire l'inutilità dell'infrastruttura insieme a iscritti, militanti, amministratori locali, associazioni che in tutti questi mesi non hanno mancato di mettere in evidenza tutte le contraddizioni. A cominciare dalla "presa in giro... metropolitana"

La segretaria nazionale del Partito Democratico, Elly Schlein,a Messina oggi alle ore 12, per ribadire la contrarietà del Partito democratico al progetto del ponte sullo stretto: un progetto, definito dalla stessa segretaria, anacronistico, dispendioso e dannoso per l’ambiente.

"Un progetto che drena risorse utili a colmare tutti quei divari territoriali, sociali ed economici e che, peraltro, ha palesato tutta la sua inadeguatezza dal punto di vista tecnico: 68 le criticità riscontrate nella relazione di aggiornamento - tra cui spiccano quelle che riguardano gli studi sismici o gli effetti dei venti - e che avrebbero dovuto portare alla bocciatura del progetto - si legge in una nota del coordinamento provinciale del Pd - Saremo al fianco della comunità messinese per opporci ad un progetto inutile e dannoso, e per sostenere un diverso modello di sviluppo, che davvero valorizzi il ruolo strategico dell’area dello Stretto e la bellezza del suo territorio".

Appuntamento, quindi, a venerdì 22 marzo ore 12:00, in Via Circuito Torre Faro, n. 135 (di fronte ristorante Gitano’s) per un momento pubblico di confronto a cui parteciperanno anche il segretario regionale Pd Anthony Barbagallo, iscritti, militanti, amministratori locali, associazioni che in tutti questi mesi non hanno mancato di mettere in evidenza tutte le contraddizioni che ruotano attorno alla grande opera.

E mentre Massimo Ferrari, direttore generale Webuild, intervenendo alla tavola rotonda ‘Il ruolo delle banche e delle imprese’ durante la conferenza ‘Le dinamiche delle infiltrazioni criminali nell’economia: rischi e rimedi’, organizzata da Transcrime, esalta l'infrastruttura come occasione "di realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina, vetrina dell’ingegneria e del Made in Italy”, il Comitato Invece del Ponte spulcia il progetto e parla di "presa in giro". L'ultima anomalia segnalata quella della metropolitana prevista fra le opere compensative.

"Per collegare il ponte alla rete ferroviaria lato Sicilia è necessario realizzare 18,2 km di ferrovia e, siccome il tracciato è al 90% sotterraneo, ecco la trovata: piazziamogli 4 fermate (incluso capolinea), chiamiamola “Metropolitana” e raccontiamo che si tratta di una grande “opera complementare” a servizio della città - si legge in una nota del Comitato - i messinesi impazziranno di gioia! E invece è bene che lo sappiano i vari Ciucci, Salvini, Salini e ossequiosi amministratori: qui nessuno ha l’anello al naso. Per avere un’idea, a Torino su 15,1 km di rete ci sono 23 fermate (una ogni 625 metri); Roma ha 60 km di rete e 75 fermate (una ogni 800 mt),Catania 10 fermate su 8 km (una ogni 880 metri). Nel complesso, in Italia la rete metropolitana vanta 239,7 km e 282 stazioni, con una distanza media da fermata a fermata di 835 metri, e le stazioni sono tutte in sedi centrali o densamente abitate, decongestionando il traffico: fai 400 metri al massimo e trovi una fermata, esci dalla stazione e sei al centro commerciale, accanto a uffici pubblici, davanti alle scuole. Raggiungi la tua meta in pochi minuti a piedi dalla fermata. A Messina, invece, si avrebbero 4 stazioni su 18,2 km di rete. Una fermata ogni 4,55 km, e tutte in siti a monte della città o non centrali (Gazzi, Europa, Annunziata, Papardo); non una metropolitana, ma un collegamento ferroviario con quattro fermate. Tra l’altro, l’uso promiscuo dei binari (condiviso coi treni merci e passeggeri del ponte) può complicare la definizione degli orari, e il progetto prevede una corsa ogni 30’, quando una metropolitana è tale se passa una vettura ogni 5-10’. Chiamare questo raccordo a servizio del ponte “Metropolitana dello Stretto” e spacciarlo per “opera compensativa a vantaggio dei cittadini” è un’offesa alla città e alla nostra intelligenza".

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