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Cronaca

Ospedale Piemonte, la denuncia del Coas: "Si va avanti con i posti letto Covid, sacrificata la cardiologia"

Il sindacato punta il dito sugli accorpamenti, gli incarichi dirigenziali e “l’illegittimo” impiego dei medici al pronto soccorso. La Regione chiede una relazione ai vertici dell'Irccs

Una relazione sull’impiego di medici di diversa disciplina nel reparto di terapia semi intensiva riservato ai pazienti Covid nell’Unità ospedaliera di Medicina e chirurgia di accettazione ed urgenza dell’ospedale Piemonte. L’ha chiesto la Regione ai vertici dell’Irccs dopo la denuncia del sindacato Coas che ha segnalato “l’illegittimo” impiego dei medici al pronto soccorso del nosocomio.

Il provvedimento era stato avviato dal direttore sanitario “vista l’emergenziale attivazione del reparto di terapia sub intensiva Covid”.

Secondo il sindacato, per recuperare personale medico e infermieristico per la terapia sub intensiva, l’Irccs ha creato un’area indistinta accorpando alcuni reparti di medicina d’urgenza con la cardiologia e la neurologia, a scapito dei posti letto di cardiologia. Sei i posti letto di cardiologia che sarebbero stati sacrificati.

Secondo il coordinatore provinciale del Coas Medici dirigenti, Mario Macrì, il Piemonte sta andando avanti nella realizzazione dei posti letto covid (40 quelli che erano stati paventati nei giorni scorsi)  nonostante le promesse dell’assessore alla Salute Ruggero Razza di non trasformare l’ospedale in Covid Hospital e chiede di sapere che fine ha fatto l’ispezione disposta dall’esponente del governo Musumeci.

Intanto punta l’attenzione anche su recenti incarichi dirigenziali chiedendone la revoca in autotutela e la  richiesta urgente per l’apertura del confronto sindacale sul conferimento “poiché in palese contrasto con le vigenti normative nazionali, regionali, e del contratto collettivo nazionale Dirigenza Area Sanità 2016-2018.”

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