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Cronaca

Finanziaria Sicilia, il consiglio dei ministri boccia 10 articoli: stop alla stabilizzazione degli Asu

Nel mirino di Roma è finita la stabilizzazione dei 4.583 precari. Fava: “Sindaci e oltre quattromila lavoratori restano senza certezze”. Le proposte del sindacato Csa-Cisal

Il Consiglio dei ministri ha impugnato ieri dieci norme contenute nella finanziaria della Regione Siciliana approvata ad aprile dall'Ars.

Nel mirino di Roma è finita la stabilizzazione dei 4.583 precari Asu (articolo 36), la norma che prevedeva l'assegnazione di una "retribuzione sostitutiva" per i dipendenti della Centrale Unica degli acquisti (articolo 5) e l'articolo 14 che riguardava il riconoscimento di un'anzianità aggiuntiva, retroattivamente, al personale dell'Agenzia per le acque. Impugnati anche gli articoli sui progetti di assistenza per gli studenti disabili e alcuni interventi in ambito sanitario.

Saltano i centri regionali di diagnosi prenatale Nipt, i progetti per la cannabis terapeutica, la possibilità di prescrizione per i farmaci per l'endometriosi e per l'uso del Zolgensma sui bambini per la cura dell'atrofiamuscolare spinale. 

Ma è la questione stabilizzazione che tiene banco nel dibattito politico.

Musumeci: “La Regione ha voltato pagina ai bilanci”

“Ci sono più di quattromila lavoratori, a cui il Governo regionale aveva assicurato la fuoriuscita dall’incubo della precarietà, e che oggi si ritrovano senza certezze – è il commento di Claudio Fava - Ci sono decine e decine di sindaci che pensavano di poter rendere più efficiente la macchina comunale con i processi di stabilizzazione del personale e che invece si ritrovano, anche loro, senza certezze. Ma per il governo Musumeci la manovra ha retto. Se non ci fossero di mezzo le vite di migliaia di siciliani verrebbe da dire che dalla tragedia siamo precipitati nella farsa”.

“Ancora una volta, un pasticcio dell'amministrazione regionale avrebbe bloccato i fondi per le retribuzioni a causa di un ritardo nell'approvazione della Finanziaria di quest'anno e al blocco della rendicontazione 2019 - dice in una nota Francesco Scoma, deputato di Italia Viva - Per il momento dalla giunta arrivano solo promesse ma il buco nelle casse della Regione è davvero preoccupante: dei 48 milioni di euro necessari per il pagamento di mesi di retribuzioni e indennità ne sono disponibili solo 34 - conclude -. La situazione è drammatica, mi auguro che il presidente Musumeci e gli assessori preposti trovino una soluzione veloce per risolvere questa vicenda davvero imbarazzante".

Sulla vicenda anche Giuseppe Badagliacca, Clara Crocè e Gianluca Cannella del sindacato Csa-Cisal: “E’ necessario convocare subito il tavolo permanente al quale porteremo tre proposte – si legge in una nota -  strutturalità del finanziamento fino al 2038, trasformazione dei contratti a tempo indeterminato almeno per le stesse ore attuali, aumento complessivo della dote finanziaria per la fuoriuscita incentivata ma senza paletti di alcun tipo. I lavoratori – conclude il sindacato - sono stanchi dei rimpalli e dei rinvii, hanno diritto ad avere risposte concrete e pertanto, in attesa della convocazione del tavolo, si conferma lo stato di agitazione”.

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