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Cronaca

Il ritorno del dirigente Pagano al Comune, il sindacato Csa incalza e l'assessore Musolino replica

Continua a far discutere l'ordinanza del giudice del Lavoro sul caso dell'alto funzionario sospeso come la gran parte dei suoi colleghi

Sul reintegro al Comune del dirigente Riccardo Pagano i sindacati Csa, Fiadel e Cisal attaccano l'amministrazione. L'ordinanza del giudice del Lavoro Bonanzinga ha stabilito in via cautelare che l'alto funzionario, "tagliato" come gran parte dei suoi colleghi per la riduzione dei dipartimenti voluta dal sindaco De Luca, possa far ritorno a Palazzo Zanca dove si occupava di Protezione civile. "Le dichiarazioni sciorinate dalla segretaria comunale Carrubba riferiscono invece di iter corretto - afferma Saro Contestabile del Csa - ma se l'iter fosse stato corretto e legittimo nessun ricorso sarebbe stato accolto dal giudice del Lavoro, oggi ci spieghiamo la fretta con la quale l'amministrazione comunale ha intrapreso e inteso concludere l'iter di riduzione dell'organico dei dirigenti da nove a sei, la fretta era generata dalla consapevolezza del ricorso del dirigente Riccardo Pagano e dal rischio che l'eventuale accoglimento, entro 40 giorni, potesse bloccarne l'iter di riduzione del numero dei dirigenti, nelle more del ricorso l'amministrazione non poteva ridurre il numero dell'organico; perché oggi - continua il sindacalista - il Comune fa reclamo contro la decisione del giudice del Lavoro? Rimane da valutare la decisione nel merito del pagamento delle spettanze non corrisposte, quanto costerà al Comune e ai cittadini?".

Il ritorno del dirigente Pagano al Comune, le parole della Carrubba

Sul caso è intervenuta in una nota anche l'assessore alle Risorse Umane Dafne Musolino: "In ossequio al principio di civiltà giuridica secondo il quale la Pubblica amministrazione deve assicurare la pronta esecuzione delle pronunce che la riguardano, abbiamo già dato mandato agli uffici del personale di predisporre gli atti necessari per consentire all’ingegnere Pagano di prendere servizio. Tuttavia mette conto di evidenziare che, al di là delle fantasiose ricostruzioni del contenuto della ordinanza operate da alcuni sindacalisti che paradossalmente commentano il provvedimento senza averlo neanche letto, il Tribunale ha rigettato le argomentazioni dell’ingegnere Pagano, confermando che la procedura per la dichiarazione di eccedenza dei dirigenti seguita dal Comune di Messina è legittima e corretta. Inoltre il Tribunale ha chiarito che l’ingegnere Pagano poteva essere dichiarato quale personale eccedente anche se in quel periodo lo stesso si trovava in per malattia, dove peraltro si trova ancora adesso, per essere precisi. L’ordinanza del Giudice del Lavoro ha inoltre confermato la correttezza e la legittimità dell’intero procedimento adottato dall’Amministrazione anche con riferimento alla scelta operata tra i dirigenti che sono stati confermati e quelli che invece sono stati posti in eccedenza e poi in esubero. Dunque, diversamente da quanto affermato dal CSA attraverso le parole del dottore Saro Contestabile (ex dipendente del Comune di Messina) l’accoglimento della domanda cautelare proposta dall’ing. Pagano è stata accolta esclusivamente perché, nel tempo intercorso tra quando l’ing. Pagano è stato posto in disponibilità e quando lo stesso ha proposto il ricorso, due dirigenti tra quelli che erano rimasti in servizio hanno cessato per varie cause il loro rapporto con il Comune. A parere del Tribunale, quindi, con la fuoriuscita di questi dirigenti, sarebbe venuta meno la condizione di eccedenza e dunque sarebbe possibile fare rientrare in servizio il richiedente".
 

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