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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Spadafora

Morto durante il fermo dei carabinieri, la famiglia non si rassegna: "Chiederemo riapertura indagini"

L'ex moglie e la figlia aveva presentato una richiesta di revoca dell’ordinanza di archiviazione, che però è stata rigettata. Ora si è a caccia di nuovi elementi e fonti di prova

Pronti a chiedere la riapertura delle indagini per la morte di Enrico Lombardo. Non si rassegna la famiglia dell'uomo deceduto la notte  tra il 26 e il 27 ottobre 2019, quando Enrico Lombardo, 42 anni, muore durante un fermo dei carabinieri a Spadafora, provincia di Messina. A tal proposito serviranno nuovi elementi e fonti di prova.

Il 27 ottobre 2023 il Tribunale di Messina aveva dichiarato inammissibile il reclamo contro l'archiviazione delle indagini sulla morte di Enrico Lombardo presentato dalla famiglia Lombardo-Galeani e dal legale Pietro Pollicino.

In seguito, Alessandra Galeani, ex moglie di Lombardo, insieme alla figlia Erika Lombardo e all'avvocato Pollicino, aveva presentato una richiesta di revoca di quell’ordinanza, che però è stata rigettata in data 23 novembre 2023, in quanto gli elementi erano stati già tutti valutati dal giudice per le indagini preliminari ed erano ritenuti ininfluenti ai fini di un processo.

Il giudice, dichiarando inammissibile il reclamo dei familiari e del loro legale, ha di fatto sospeso ulteriori approfondimenti sulle circostanze della morte di Enrico Lombardo.

La famiglia Lombardo - Galeani continua invece a chiedere che sia fatta chiarezza su cosa sia successo quella notte. A Buon Diritto e Amnesty International Italia sostengono la richiesta di verità e giustizia.

Proprio Amnesty ricostruisce la storia a partire da quella terribile notte: "Stando agli atti giudiziari, quella sera Lombardo bussa alla porta della sua ex che, vedendolo nervoso, decide di cercare aiuto. Arrivano sul posto i carabinieri, che provano a tranquillizzare Lombardo e chiamano un’ambulanza. Lui si allontana, ma dopo due ore ritorna e bussa nuovamente alla porta dell’ex compagna, che chiama di nuovo i carabinieri. Questa volta inizia una colluttazione tra Lombardo e un carabiniere che, non riuscendosi a liberare, viene aiutato da un collega con l’ausilio del manganello in dotazione. Lombardo viene ammanettato, immobilizzato, messo a terra e per circa 20 minuti resterà bloccato da tre carabinieri. Da quel fermo Lombardo non esce vivo. Per terra, accanto a lui, vistose macchie di sangue".

"L’inchiesta aperta alla Procura di Messina - è la ricostruzione di Amnesty - vede indagati tre sanitari e un carabiniere: quello che ha immobilizzato l’uomo quella notte, indagato per morte come conseguenza di altro delitto, mentre al medico e a due soccorritori del 118 viene contestato l’omicidio colposo. La Procura per due volte chiede l’archiviazione del caso e per altrettante volte i familiari si oppongono, evidenziando alcune lacune che puntavano a una ricostruzione dei fatti alternativa. Le lesioni di Lombardo, secondo la famiglia e il suo legale, non potevano essere solo frutto di compressione e contenimento. Infatti, in entrambe le richieste di archiviazione viene chiesto l’esame di una traccia ematica sul manganello usato quella notte che però non è del carabiniere unico indagato. Inoltre, dall’esame autoptico, emergerebbe un ritardo nell’uso del defibrillatore che, se utilizzato nell’immediatezza, avrebbe potuto dare altro esito. Il 27 luglio 2022 il giudice delle indagini preliminari dispone la seconda archiviazione ritenendo che non ci siano elementi per andare avanti. Il legale della famiglia Galeani – composta da Alessandra, ex partner, ed Erika, figlia di Enrico Lombardo – fa ricorso in Cassazione. Entrambe le donne chiedono verità e giustizia per Enrico Lombardo e Amnesty International Italia intende appoggiare la loro richiesta".

Il 26 giugno 2023 la Corte di Cassazione accoglie il ricorso della famiglia Galeani – Lombardo e dispone la trasmissione degli atti al Tribunale di Messina affinché fissi un’udienza per discutere il caso, come era stato chiesto dal legale della famiglia, Pietro Pollicino. Secondo la Corte, il procedimento non doveva essere archiviato con quelle modalità, in quanto doveva essere fissata, a seguito della seconda opposizione alla richiesta di archiviazione, un’altra udienza.

Il 27 ottobre 2023 il Tribunale di Messina ha dichiarato inammissibile il reclamo contro l’archiviazione delle indagini sulla morte di Enrico Lombardo, i familiari proseguono nella loro battaglia per ottenere verità e giustizia.

Alessandra Galeani, ex moglie di Lombardo, insieme alla figlia Erika Lombardo e all’avvocato Pietro Pollicino, hanno presentato una richiesta di revoca dell’ordinanza emessa dal giudice monocratico di Messina che è stata però rigettata.

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