Il Tar respinge i ricorsi, resta la maggioranza "bulgara" di Sicilia Vera in consiglio comunale
Tutto resta invariato in Aula dopo la pronuncia del tribunale amministrativo. Il no dei giudici alle opposizioni di centrodestra e centrosinistra
Tutto invariato. Il Tar ha respinto i ricorsi contro l'assegnazione del premio di maggioranza a Sicilia Vera, scaturito dalle recenti elezioni amministrative. I giudici del tribunale amministrativo hanno detto no ai tre ricorsi presentati all'indomani del verdetto certificato dall'Ufficio elettorale. Bocciato il ricorso di Mariapaola Campisi, prima dei non eletti di Fratelli d'Italia e assistita dagli avvocati Felice Panebianco e Antonino Crisci. Stesso discorso per le opposizioni presentate da Ora Siclia, tramite l'avvocato Antonio Andò, e da Alessandro Russo, rappresentanto dal legale Antonio Saitta. Quest'ultimo aveva sottolineato che "aver detratto il seggio per il miglior perdente dall'intero plafond dei dodici seggi destinati alle minoranze e non successivamente alle operazioni di riparto dei seggi tra le due coalizioni di minoranza ha profondamente alterato il risultato". Russo ha infatti contestato la scelta della commissione elettorale di escludere a monte dal conteggio dei 37 seggi quello di Maurizio Croce come miglior candidato sindaco perdente.
I seggi finora in bilico erano quelli assegnati ai consiglieri comunali Antonia Feminò, Giulia Restuccia, Emilia Rotondo, Raimondo Mortelliti, Giuseppe Villari, Francesco Cipolla, Pippo Trischitta e Rosaria D’Arrigo. Il collegio giudicante del Tar è stato lo stesso che nelle scorse settimane ha decretato al Consiglio del III Quartiere l'elezione di Nunzio Signorino del partito democratico su Alessandro La Rocca di Sicilia Vera.