rotate-mobile
Cronaca

Due rider caduti e uno travolto da auto pirata in via Garibaldi, sindacati in agitazione: "Costretti a uscire col maltempo"

Gli episodi ieri riaccendo le polemiche sul mondo delle consegne a domicilio e su una categoria di lavoratori sempre esposta a troppi rischi e difficoltà. Assemblea di protesta della Cgil: "Ci fermeremo solo quando sarà garantite la sicurezza"

Due courrier caduti per le condizioni meteo e un incidente stradale che ha coinvolto il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, investito da un'auto pirata che sfrecciava sulla via Garibaldi e non ha prestato soccorso.

E' quanto denuncia il collettivo riders della Cgil di Messina insieme a Filt Cgil e Nidil Cgil.  Gli episodi che si sono verificati ieri hanno riacceso le polemiche sul mondo delle consegne a domicilio e su una categoria di lavoratori sempre esposta a troppi rischi e difficoltà.

E di qualche giorno fa la notizia di un progetto al vaglio del Comune a cui si sta lavorando insieme al sindacato per realizzare una casa dei rider, un rifugio a disposizione di tutti i lavoratori del food-delivery per potersi riparare in caso di intemperie o altre problematiche. 

Identificato l'uomo che ha investito il rider ed è fuggito lasciandolo ferito sull'asfalto: scatta il ritiro della patente

Un progetto dal grande significato e valore sul piano dei diritti e della dignità del lavoro. Ma aspettando di concretizzarlo a breve un po' di buonsenso sarebbe auspicabile.

Quanto accaduto ieri ha esasperato gli animi, tanto che è stato proclamato lo stato di agitazione e l’indizione di un’assemblea sindacale per la giornata di oggi. "Come Cgil denunciamo da sempre il ricatto occupazionale che ormai domina la narrazione nel nostro paese - si legge in una nota -  Nel mondo delle consegne a domicilio questa narrazione è particolarmente radicata, si dà per scontato che con qualsiasi condizione metereologica sia normale lavorare a prescindere dal rischio che si corre per la propria incolumità. Il rider continua ad essere una figura lavorativa percepita come sacrificabile, in ogni caso la consegna viene prima della sua sicurezza e della sua serenità. Nella serata di ieri, 10 marzo, la velocità media del vento ha superato i 60 km/h, registrando picchi intorno agli 80km/h in alcuni momenti, la procedura meteo prevede per Just Eat che dal momento in cui la velocità media supera i 50 km/h il servizio va interrotto. Questo non ha fermato le aziende del settore, non le ha dissuase minimamente dal mandare in strada i propri dipendenti a pedalare e guidare contro le sferzate del vento, esponendoli a rischi pesanti per la propria incolumità. Nonostante ripetute segnalazioni da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, ma soprattutto ignorando spudoratamente il parere del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RSL), Just Eat decide di mandare comunque i suoi Riders per strada ad effettuare le consegne, questo non poteva che causare una serie di incidenti. Alla fine della serata - continua la Cgil - il bilancio è di due ‘courrier’ caduti per le condizioni meteo e un incidente stradale che ha coinvolto proprio l’RSL del comparto, investito da un pirata della strada che sfrecciava sulla Via Garibaldi e non ha prestato soccorso".

Il lavoratore è stato soccorso dapprima da alcuni colleghi e poi da un’ambulanza che lo ha trasferito nel più vicino ospedale per accertamenti, ha registrato un infortunino, fortunatamente non è successo il peggio.

Secondo FILT-Cgil e la NIDIL- CGIL situazione è ancora più grave in quanto "la multinazionale in questione ha già avviato un tavolo tecnico per definire le procedure sulla sicurezza e le procedure per il maltempo, salvo poi ignorarle totalmente quando si presenta un problema. Questa lotta non riguarda solo i Riders di Just Eat, ma le lavoratrici e i lavoratori di tutto il settore, per chi lavora nelle multinazionali così per chi lavora nelle piattaforme locali. Per loro il rischio sul posto di lavoro è esponenzialmente più alto dal momento che non sono inclusi nel Contratto Collettivo Nazionale della Logistica ma lavorano a regime autonomo o a cottimo. Inoltre le suddette aziende non intrattengono ancora nessun tipo di rapporto con l’Organizzazione Sindacale, né tantomeno hanno avviato percorsi di avviamento verso le procedure di sicurezza e non prevedono alcun protocollo per il mal tempo. I fatti di ieri non sono qualcosa di sporadico - concludono - ma una situazione endemica che interessa tutto il paese, i morti nel comparto sono stati già troppi per non parlare degli infortuni, non abbiamo intenzione di doverci ritrovare ad aprire di nuovo un’assemblea dei lavoratori con un minuto di silenzio per un collega caduto in servizio".

I sindacalisti annunciano dunque la protesta: "Ci fermeremo solo quando l’azienda darà risposte serie e garantirà la sicurezza sul posto di lavoro. Il nostro appello si estende a tutti i cittadini di Messina, chiediamo di evitare di ordinare in solidarietà alla nostra causa, noi per voi ci siamo stati durante la pandemia così come quotidianamente garantiamo un servizio efficiente, ora abbiamo bisogno della solidarietà di tutte e tutti".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Due rider caduti e uno travolto da auto pirata in via Garibaldi, sindacati in agitazione: "Costretti a uscire col maltempo"

MessinaToday è in caricamento