Sanità, punti unici di accesso verso la chiusura: "Basta con lo smantellamento dei servizi pubblici"
Le preoccupazioni del presidente del Comitato Consultivo Aziendale dell’Asp Messina Antonio Giardina. La nota all'assessore regionale per riorganizzare il servizio anche alla luce della programmazione dei fondi del Pnrr
"Avviati e poi interrotti più volte, lasciando i servizi e l’utenza in grandi difficoltà e con un enorme cumulo di lavoro". E' l'amaro destino dei Pua, Punti Unici di Accesso (P.U.A.) aziendali previsti nel lontano 2010 nell'ambito del riordino del Servizio Sanitario Regionale.
Ancora oggi vivono nel precariato e rischiano di sparire definitivamente lasciando scoperto servizi di coordinamento della presa in carico e di continuità delle cure, soprattutto per le persone fragili con problemi socio – sanitari complessi.
E' l'ennesimo allarme che arriva dal presidente del Comitato Consultivo Aziendale dell’Asp Messina Antonio Giardina che dopo la proroga concessa ai Pua fino a dicembre chiede adesso di "dare continuità e funzionalità ai Pua, ma soprattutto arrestare il progressivo smantellamento dei Servizi pubblici che sono stati negli anni depauperati di risorse umane, tecnologiche e strumentali a vantaggio dei Servizi Privati".
Giardina ricorda che il Pnrr (Piano Nazionale Resistenza e Resilienza) prevede la “semplificazione dell’accesso (ai servizi sanitari n.d.r.) mediante punti unici di accesso socio-sanitario”.
Nella nota, inviata all'assessore regionale alla Salute ma anche a commissario e direttore sanitario dell'Asp di Messina nonchè ai direttori di dipartimento e distretti sanitari, si fa appello alla necessità di un piano di azioni congiunte, anche alla luce della programmazione dei fondi del PNRR che interessa la riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale nella prospettiva di ricostruire con urgenza il sistema sanitario pubblico e garantire trasparenza, comunicazione e partecipazione.
