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Cronaca

Covid, disagio e discriminazioni. Il comitato di genitori e docenti: "Tutelate bambini e ragazzi"

La lettera alle autorità e al Garante per l'Infanzia sulle misure che escludono i giovani dalla partecipazione attiva e in presenza alla vita scolastica ma anche sociale, sportiva e culturale. I divieti in classe ormai intollerabili tra note disciplinari e stress

La pandemia Covid ha causato un allarmante aumento della percentuale di giovanissimi che manifestano i segni di un disagio mentale ma ha anche e soprattutto stravolto anni di impegno nella lotta al bullismo e contro ogni discriminazione.

E’ questa, in sintesi, l’analisi del comitato spontaneo di genitori e docenti che ha preso carta e penna per scrivere un accorato appello all’Autorità nazionale garante per l’Infanzia, al Garante per l’infanzia e l’adolescenza del comune di Messina, al Garante per la privacy, al ministro dell’istruzione e all’assessore regionale Roberto Lagalla nonché al dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, ai dirigenti scolastici degli istituti di Messina e all’ordine degli psicologi della Regione Sicilia.

Oggetto è una richiesta di intervento a tutela dei diritti e del benessere dei minori.

Niente Dad per i non vaccinati?

Sul banco degli imputati tutta una serie di misure governative che rischiano di creare “pesanti conseguenze in chi è additato come “diverso” o, peggio, “untore” in un contesto quale quello scolastico, che dovrebbe rappresentare il luogo inclusivo per eccellenza”.

Neanche l’obbligo vaccinale previsto dalla legge Lorenzin esclude gli studenti dalla partecipazione attiva e in presenza alla vita scolastica e, in generale, alla vita sociale, sportiva, culturale mentre oggi “la recente normativa, che chiede ai dirigenti scolastici di applicare la Dad solo per i non vaccinati in caso di due contagi nella stessa classe, aggrava ulteriormente questa situazione divisiva, investendo peraltro un'altra questione degna di nota, quella relativa alla tutela della privacy”.

L'allarme delle associazioni e confornto in V commissione

L’ esposto del comitato spontaneo di genitori ed insegnanti si aggiunge alle segnalazioni dell’ associazione “Donare è vita”, del comitato “ Scuola in presenza” e di un’altro gruppo di genitori che ha citato presso il Garante della privacy l’ufficio commissariale circa la metodologia utilizzata nel progetto “ Io mi curo” del commissario ad acta per l’emergenza covid.

“È evidente che la scuola è in profonda difficoltà, soprattutto in sede locale – spiega il Garante per l’Infanzia del Comune di Messina, Fabio Costantino – Agli esposti dei comitati, quest’ultimo mi è stato notificato ieri, si aggiungono numerosissime mail di privati cittadini che mi segnalano le più disparate esigenze di bambini, insegnanti e genitori. La normativa nazionale non lascia molti spazi per intervenire su singole esigenze e non tiene conto della specificità del territorio. La quinta commissione comunale presieduta dal professore Pietro La Tona, che ringrazio, ha convocato con prontezza una seduta su screening prevenzione e sanificazione anti covid nelle scuole cittadine che si svolgerà domani, 2 febbraio, e sono convinto che anche i rappresentanti di questo comitato spontaneo come tutte le associazioni già costituite verranno successivamente coinvolte visto che gli esposti sono successivi alla convocazione. Mi auguro che si possa aprire uno spazio di confronto aperto con tutte le associazioni, i dirigenti scolastici e i rappresentanti degli studenti ed il commissario per l’emergenza covid sulle problematiche della scuola. Sono numerosissime le fragilità del sistema – spiega il Garante a MessinaToday - che già domani segnalerò in commissione richiedendo la costituzione, anche presso il consiglio comunale, di un tavolo tecnico “Scuola” dove possono avere voce tutti”.

Giovani esclusi dalle attviità sportive

Ma cosa scrive il comitato di docenti e genitori? Intanto che nonostante l’Autorità garante abbia ribadito che non è consentita l'acquisizione, diretta o indiretta, di informazioni relative allo stato vaccinale degli alunni e dei loro genitori, l'attuale protocollo, determina invece, necessariamente, l’acquisizione dello stato vaccinale dei presenti in classe, che però andrebbe portata avanti con rispetto e discrezione.

Ma a preoccupare sono anche le conseguenze di scelte governative che investono settori diversi da quello scolastico, ma oltremodo importanti per una crescita armonica di bambini e adolescenti, quale l’ambito sportivo.

“Dal 10 gennaio 2022, in seguito all'introduzione del Super Green Pass per svolgere tutte le attività sportive, (D.L. n.221/21 e D.L. 229/21) – scrivono - migliaia di ragazzi dai 12 anni in su vengono, di fatto, esclusi dalle attività sportive sia al chiuso che all’aperto” nonostante i conclamati effetti benefici dello sport sulle difese immunitarie.

Il comitato chiede anche che venga sollecitata la presenza, presso ogni istituzione scolastica, di figure con competenze professionali psicologiche, e che presidi, docenti e genitori siano invitati alla co-costruzione di un clima più sano e disteso, per il recupero di una dimensione comunitaria e di un benessere individuale e collettivo.

Come si alimenta ansia e panico

“Bambini e adolescenti – spiegano - si trovano da due anni a dover gestire le non sempre efficaci modalità della didattica a distanza, ma anche e soprattutto l'atmosfera di paura e angoscia, il cui assorbimento ha sempre più evidenti manifestazioni nei loro stati d'ansia e di panico, nei loro pianti, nei loro disturbi psicosomatici, nell'alterazione del ritmo sonno-veglia, nelle difficoltà di concentrazione e apprendimento, nell'apatia e nel calo di energia e motivazione. Sebbene i dati raccolti negli ultimi due anni dimostrino che nelle aule scolastiche il contagio si propaghi assai difficilmente, e che la scuola non sia dunque un amplificatore dell'infezione ma semmai un riflesso di ciò che accade nella società, si è diffuso e permane un approccio ansiogeno e a tratti ossessivo, e lo stress emotivo e psicologico che si respira quotidianamente in aula rischia di produrre danni a lungo termine più della pandemia stessa. Tale narrazione viene poi, spesso amplificata dai media, locali e non, che continuano a condannare le scuole e ad indicarle come i luoghi più pericolosi”.

Ricreazione seduti e note disciplinari

E ancora: “Giungono notizie di note disciplinari per l’uso non corretto delle mascherine, di divieto di chiedere di respirare alla finestra, di divieto assoluto di alzarsi dal banco a ricreazione, di finestre spalancate in pieno inverno; giungono notizie di bambini molto piccoli isolati e posti in stanza Covid per sintomi assolutamente blandi; di bimbi della primaria a cui si chiede ossessivamente di coprire naso e bocca, di non toccarsi gli occhi, di non avvicinarsi. Ci domandiamo: in aula la distanza dal docente è sempre mantenuta, perché dunque continuare a intimorire questi bambini sebbene il docente sia protetto da vaccinazione e mascherina? All’infanzia i bimbi più piccoli giustamente non mantengono il distanziamento e non indossano mascherine, ma i contagi all’infanzia non sono percentualmente molto più alti rispetto alla primaria dove tali misure sono invece adottate. Solo questo dovrebbe indurre ad una riflessione. Nelle scuole – conclude il Comitato - si dimentica spesso che i bambini sono prima di tutto esseri umani in formazione e che i docenti sono educatori e formatori di individui che saranno gli adulti di domani. Che adulti diventeranno?”.

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