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Cronaca

Scuola, domani in Sicilia si torna in classe. Lagalla: "Presto la circolare, auspico che anche il sindaco di Messina possa adeguarsi"

E' quanto emerge al termine della task force convocata dalla Regione che, assieme all'Usr, ha scelto di evitare un nuovo "caso Campania". Restano perché molte incognite e malumori. In città l'ordinanza di De Luca che prevede la Dad. Ma sono contrari alla riapertura anche i sindacati

Tutti in classe probabilmente tranne a Messina. Ha vinto la linea dettata dal governo nazionale e domani anche in Sicilia si torna in classe. Riaprono così le scuole per 600 mila studenti siciliani, dopo i tre giorni di ulteriore chiusura decisi sabato scorso dalla Regione per assecondare la richiesta di sindaci, presidi e sindacati, preoccupati per l'impennata di contagi da Coronavirus. 

E' quanto emerge al termine della task force alla quale hanno partecipato l'assessore regionale all'Istruzione, Roberto Lagalla, l'assessore alla Salute Ruggero Razza, i dirigenti dell'Ufficio scolastico regionale, il rettore dell'Università Kore di Enna, Gianni Puglisi, per gli atenei dell'Isola e una rappresentanza degli studenti.

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Alla fine, la Regione e l'Usr non sono voluti andare in contrapposizione con la direttiva del governo per evitare un nuovo "caso Campania", dove il Tar ha sospeso l'ordinanza di chiusura emanata dal governatore De Luca. Da parte dell'assessorato regionale all'Istruzione verrà però inoltrata al governo nazionale la richiesta di misure più restrittive per tornare in didattica a distanza.

E a Messina, dove il sindaco Cateno De Luca ha emanato una ordinanza che impone la Dad fino al 23 gennaio? Dall'assessorato regionale alla Pubblica istruzione spiegano che in queste ore si sta inviando la circolare che prevede la riapertura di tutte le scuole e Roberto Lagalla "auspica che anche il sindaco di Messina possa adeguarsi". Auspicio improbabile, viste le dichiarazioni del sindaco.

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, a nome dell'Anci ha ribadito di essere pronto a firmare ordinanze comunali per non fare partire le lezioni e ha chiesto dati "certi dei contagi Comune per Comune e di conoscere la reale pressione alla quale sono sottoposti tutti i presidi sanitari". "Chi decide il rientro a scuola - ha aggiunto Orlando - si assume anche la responsabilità dell'aumento dei contagi".

Contrari alla riapertura anche diversi presidi e i sindacati. "Tornare a scuola già domani è un gravissimo errore - ha dichiarato segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza -. E' assurdo sperare di diventare zona arancione o rossa per tenere chiuse le scuole. Ciò vuol dire auspicare un incremento delle degenze in terapia intensiva”. 

Per Claudio Parasporo, segretario regionale Uil Scuola, "la Sicilia si è arresa a quano stabilito dal Roma. La riapertura degli istituti, in questo momento, contribuirà ad una maggiore circolazione del virus. Speriamo che il governo nazionale cambi le regole per avviare la dad e che ritorni a regole più stringenti nell’interesse dei lavoratori e degli studenti".

Maurizio Franzò, presidente dell'Associazione nazionale presidi in Sicilia, alza bandiera bianca: "Non essendovi le condizioni normative per fare diversamente, l'associazione nazionale presidi non chiederà cose non applicabili, ma lasciamo alle autorità sanitarie competenti di assumersi la responsabilità, laddove ne ricorrono le condizioni, di classificazione dei territori in zona arancione per consentire ai sindaci di emettere le relative ordinanze. Ho chiesto che si abbia un canale privilegiato per la consegna di mascherine Ffp2, una più stretta correlazione dei dati inseriti in piattaforma, poiché rileviamo delle anomalie, un ampliamento delle sedi ove poter far fare i tamponi agli studenti".

Non è però scontato che col passaggio della Sicilia in zona arancione scatti in automatico la didattica a distanza. Ci vogliono delle condizioni oggettive legate ai contagi supportate dal parere delle Asp. Il Comitato Scuola in presenza che a Messina è pronto a impugnare l'ordinanza del sindaco de Luca, ha già chiarito con una nota che solo in zona rossa, tra l'altro con precise situazioni di focalai, è possibile disporre la didattica a distanza. Anche il segretario generale Cisl Scuola Sicilia, Francesca Bellia, ha sottolineato che "il perimetro normativo attualmente in vigore non consente l'attivazione generalizzata della Dad esclusivamente per la nostra regione. Resta di fondamentale valenza avere piena contezza dei dati reali e aggiornati dell’andamento epidemiologico".

"Riteniamo, inoltre, assolutamente necessario rendere più veloci i tempi del tracciamento anche attraverso la dislocazione, in alcune scuole polo, di presidi sanitari territoriali che possano semplificare e snellire le procedure di gestione dei contatti a livello scolastico. Diventa indispensabile la pronta e veloce attivazione delle Usca. Ribadiamo la necessità di garantire una adeguata e tempestiva fornitura delle mascherine Ffp2 per tutto il personale. L’ultimo monitoraggio richiesto alle scuole non tiene per esempio conto del potenziale fabbisogno di tali dispositivi di protezione per gli alunni della secondaria di primo e secondo grado, nel caso di una positività in classe. Manca pertanto la possibilità per i dirigenti scolastici di indicare anche solo una stima di tale fabbisogno", ha concluso Bellia.

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