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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Sport universitario, l'Università condannata a pagare 180 mila euro al Cus Unime

Il Tar dà ragione al Centro universitario sportivo che ha proposto decreto ingiuntivo per il riconoscimento dei fondi ordinari e straordinari previsti dalla legge 394

Ancora un colpo a favore del Cus nella guerra che si è aperta con l’Università di Messina dopo la revoca della convenzione per la gestione della cittadella sportiva dell’Annunziata.

Il Tar di Catania, giudice delegato Giuseppina Alessandra Sidoti, ha condannato l’Ateneo di Messina, in persona del legale rappresentante pro tempore, al pagamento entro 40 giorni, a favore del ricorrente Cus Unime, degli interessi di legge maturati sulla sorte capitale di Euro 85.979,68 (contributo ordinario) sino al soddisfo (intervenuto il 27 dicembre 2021) e il pagamento della somma di Euro 94.509,14 (contributo straordinario) oltre agli interessi di legge fino all’effettivo soddisfo. A carico dell’Università – che potrà proporre opposizione - anche le spese di giustizia pena l’ esecuzione forzata.

La cifra, per un totale di euro 180.488,82 oltre interessi moratori, fa riferimento ai contributi ordinari e straordinari della legge 394-77 che sancisce e regola lo sport e la gestione degli impianti sportivi universitari.

La guerra tra Ateneo e Cus unime sì era aperta a inizio 2020 con gli impianti della Cittadella universitaria dell’Annunziata, tolti al Cus e consegnati alla neonata SSd Unime, anche a causa della ipotetica esposizione debitoria che il Cus ha invece ha sempre contestato riconducendoli ai crediti nei confronti dell’Università, specie per quello che riguarda appunto le contribuzioni pubbliche legate alla legge nazionale n. 394/77 e regionale.

Sulla gestione della cittadella sportiva anche il ricorso al Tar da parte del Cusi che in questi giorni ha  ha integrato i motivi del ricorso al Tar depositato ad ottobre 2020 chiamando in causa anche la Sds Unime, la “partecipata” società Sportiva Dilettantistica presieduta da Silvia Bosurgi e voluta dall’Ateneo per spazzare via il Cus dalla gestione.

Le nuove contestazioni fanno riferimento in particolare proprio alla legge 394/77.

L'Università, che ha già erogato gli 85 mila euro come previsto dalla legge dopo l'approvazione da parte dello Csasu con l'astenzione dei componenti del Cusi. L'Ateneo ha già annunciato che proporrà opposizione per la restante somma (il Tar non ha dato esecuzione forzata al decreto ingiuntivo) "in quanto il ministero ha erogato questo somme sulla rendicontazione predisposta dall'Università e non dal Cus".

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