Il “tesoretto” di Genovese, arriva in Commissione tributaria il ricorso dell'Agenzia delle Entrate
In discussione le norme applicate sui fondi dell'ex parlamentare. I riflettori sulla polizza da sedici milioni sottoscritta per la moglie Chiara Shirò
Presidente il magistrato Mario Zumbo, è stato discusso alla commissione tributaria regionale di Messina il ricorso presentato dalla Agenzia delle Entrate, contro la sentenza “cassata” dalla Suprema corte sui proventi detenuti all’estero dall’ex parlamentare Francantonio Genovese.
La sentenza di primo grado, redatta dai magistrati Angelo Giorgianni ed Emanuele Crescenti, è stata impugnata dalla Cassazione con la disposizione di ridiscutere la causa presso altra sezione.
Ora la sezione presieduta dal magistrato Mario Zumbo ha preso in esame la complessa vicenda fiscale sulla quale i giudici hanno applicato una legge del 2009, senza tener conto che la polizza da sedici milioni di euro sottoscritta dal parlamentare messinese Francantonio genovese a favore della moglie Chiara Schirò, presso la Swisse Bank di Lugano, portava la data del 2005. A sostenere le ragioni del parlamentare nella complessa istruttoria, oltre che l’ufficio legale dell’ex ministro delle Finanze Fantozzi, anche il tributarista messinese Gianfilippo Ceccio.
Tesoro all'estero di Genovese, non c'è riciclaggio
La sentenza, sulla quale la commissione tributaria si è riservata, è attesa a giorni.
I fondi detenuti all’estero da Francantonio genovese erano stati rintracciati nel corso di una complessa indagine avviata dal procuratore di Milano, Francesco Greco, sui capitali trasferiti all’estero.
Secondo la ricostruzione della procura di Messina i fondi si aggirerebbero sui 70 milioni.
La decisione potrebbe giungere in tandem con l’udienza fissata il 15 gennaio in Corte di Cassazione per Orsi d’Oro 1, il processo sulla formazione professionale che vede Genovese imputato con il suolo di dominus.
