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Cronaca

Clima teso all'Università, il rettore scrive ai dipendenti: "Contro di me sinistri ammonimenti e intimidazioni"

La lettera firmata ieri, dopo una riunione del Senato accademico. Mentre si stava discutendo l'approvazione di un verbale, il direttore del Dipartimento di Economia ha messo in dubbio alcune interpretazioni della verbalizzazione con una frase che ha creato polemica

Clima teso all’Università di Messina. Dietro le quinte non c’è solo il caso Paolo Todaro “sospeso” dal Senato Accademico o la frattura tra il rettore Salvatore Cuzzocrea e il suo predecessore Pietro Navarra più volte emersa dalle dichiarazioni di entrambi. C’è ormai lo scontro aperto anche con  Michele Limosani, direttore del dipartimento di Economia, in pole position per la successione della guida dell’Università che di recente ha sollevato più di una questione in contrapposizione con il rettore.

Nonostante manchi quasi un anno dalle elezioni per il prossimo ermellino, la tensione nei corridoi di piazza Pugliatti è alta e tocca ormai da vicino anche tutti i dipendenti che oggi si sono visti recapitare una lettera dal Magnifico dal 15 dicembre anche presidente della Crui, la Conferenza dei Rettori degli Atenei.

Una lettera in cui Cuzzocrea si dichiara “preoccupato” da rilievi che “a prescindere dal loro contenuto” suonano “come sinistri ammonimenti, quando non veri e propri tentativi d’intimidazione”.

La nota firmata dal rettore ieri, dopo una riunione del Senato accademico. Mentre si stava discutendo dell'approvazione di un verbale della riunione del 22 dicembre su alcuni corsi di laurea, Limosani ha messo in dubbio alcune interpretazioni della verbalizzazione con una frase che ha creato subito polemica.

A raccontarlo nella lettera è lo stesso rettore: “Nella seduta di che trattasi a un certo punto del dibattito, a fronte dell’affermazione del rettore che aveva quale contenuto una constatazione banale e cioè quella che i fatti che vengono illustrati in Senato prima che venga assunta qualunque deliberazione non possono che avere a fondamento la verità, il direttore del Dipartimento di Economia prof. Michele Limosani rivolgendosi direttamente al rettore ha affermato che l’ultimo che aveva parlato di verità aveva fatto una brutta fine. Ciò ha provocato l’intervento di molti colleghi che hanno stigmatizzato tali parole, tanto sotto il versante della forma che del contenuto”.

Cuzzocrea non ringrazia soltanto i colleghi che hanno manifestato disappunto e solidarietà, ma rincara la dose: “Non è qui il caso di entrare nel merito degli interventi appena detti, se non per ringraziare i colleghi che hanno manifestato il loro disappunto e la loro solidarietà. Né c'è bisogno che io entri nel fatto appena descritto, la cui gravità è abbastanza evidente. Ritengo, invece, sia il caso che io condivida con voi – scrive – quanto più mi preoccupa da diverso tempo. Io penso, infatti, che quanto accaduto sia sintomatico dell’atteggiamento tenuto da chi in questa Università, sin da subito il mio insediamento, si è opposto e continua ad opporsi a un rettore che ha voluto fare chiarezza su molti aspetti della vita amministrativa e accademica di questo Ateneo e ispirato i suoi comportamenti alla legalità e alla trasparenza. Mi spiace, infatti, e mi preoccupa, che periodicamente giungano al rettore, rilievi che a prescindere dal loro contenuto, molte volte ispirato a fatti non veritieri e costruiti artificialmente per spirito di parte, quando non di difesa di posizioni di privilegio, suonano nella forma come sinistri ammonimenti, quando non veri e propri tentativi d'intimidazione, volti a scoraggiare l’azione intrapresa. Nello stesso momento in cui v’informo di tale condizione - conclude - tengo, soprattutto, a rassicurarvi sul fatto che i tentativi anzidetti non conseguiranno alcun fine, se non quello di rafforzare la mia personale opposizione a qualunque pressione o richiesta d’interlocuzione che si ponga fuori dalla normale dialettica istituzionale e democratica o non sia conforme ai principi di trasparenza e legalità”.

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