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Cronaca

Ha fatto il vaccino Sputnik, non può tornare a Messina: “Speriamo in un intervento delle autorità”

Bloccato con la moglie a San Marino. Il piccolo Stato diventa un caso perché ha utilizzato il siero russo non riconosciuto dall'Ue. Le difficoltà ad accedere ai luoghi italiani dopo l'introduzione del green pass

Sono vaccinati entrambi con lo Sputnik ma in Italia non possono venire perchè la validità di questo vaccino non è stata ancora accertata né a livello europeo né tanto meno dalle autorità italiane.

Accade ad una coppia. Lui è messinese con doppia cittadinanza ma da anni trapiantato a San Marino, dove i cittadini si sono vaccinati con il siero russo e che stanno trovando più di un ostacolo a tornare come ogni anno nella loro città d’origine per le vacanze e per riabbracciare i parenti.

La questione è all’attenzione da mesi ormai. In caso di vaccini non autorizzati in Italia, infatti, come ad esempio lo Sputnik somministrato a San Marino, non è possibile la registrazione nelle anagrafi vaccinali regionali.

Ci si aspettava un chiarimento dal ministero in vista della creazione del cosiddetto green pass che però non è arrivato. O meglio, già ad aprile, un decreto disponeva solo che “le certificazioni rilasciate negli Stati membri dell’Unione europea sono riconosciute come equivalenti, così come quelle rilasciate in uno Stato terzo a seguito di una vaccinazione riconosciuta nell’Unione europea”. Un passaggio che di fatto esclude lo Sputnik.

Una beffa per i tanti cittadini, non solo per i sammarinesi, ma anche per i tanti abitanti delle Regioni confinanti – Emilia Romagna e Marche – che lavorano nella Serenissima e hanno deciso di vaccinarsi lì e che adesso, in vista dell’obbligatorietà del green pass a partire dal 6 agosto, non sanno come fare.

Ora che dal 6 agosto il green pass è obbligatorio cresce la preoccupazione.  "Il Green Pass sammarinese avrà valenza europea", si è affrettato a rassicurare il segretario agli Esteri, Luca Beccari attraverso i microfoni della televisione di Stato. Ma dalle autorità europee non c'è stata ancora una pronuncia decisiva.

Una questione affidata ora alla diplomazia.

Nell’attesa Piero, nome di fantasia per tutelarne la privacy, non sa se può tornare in città. “Avevamo fatto anche i biglietti – spiega a MessinaToday - ma stando così le cose dovremo rinunciare a venire a Messina con grande rammarico. Speriamo possa risolversi al più presto questa vicenda e che le autorità ci riconoscano questa possibilità per non limitare in tutti i modi la nostra libertà".

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