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Da Fiumedinisi a Palazzo Chigi, De Luca presenta il progetto Sud chiama nord: "Dobbiamo creare un patto di solidarietà"

Al fianco del leader di Sicilia Vera in corsa anche per la presidenza della regione, La Vardera, Taormina, Lupi e Lo Monte che ha lanciato un appello al presidente della Repubblica: "Occorre ridimensionare il numero delle firme. E' in discussione la democrazia partecipata"

Una foto nel profilo facebook davanti a Palazzo Chigi e la promessa: “Palazzo Chigi aspettami, tra 10 anni sarò il Sindaco d’Italia! Per ora devo lavorare per la mia Sicilia”. Il leader di Sicilia Vera, Cateno de Luca, chiude con questo impegno la conferenza alla Sala Stampa della Camera dei Deputati per presentare il progetto politico “Sud chiama Nord – De Luca sindaco d’Italia” per illustrare il nuovo progetto che lo vede impegnato a livello nazionale, in vista del voto il 25 settembre.

Ad aprire i lavori Carmelo Lo Monte che ha aperto i lavori lanciano un appello al presidente della Repubblica. “Il voto anticipato è una manovra di chi pensa di avere in tasca il risultato – ha detto l’onorevole - Vedrete che hanno sbagliato i conti. Ho chiesto al presidente della Repubblica di intervenire perché è in discussione la democrazia partecipata. Dare la possibilità ai cittadini di partecipare e raccogliere le firme è un diritto che deve essere garantito costituzionalmente. Si può intervenire cercando di ridimensionare il numero delle firme. Noi abbiamo chiaro il coraggio del nostro leader e anche l’organizzazione – ha assicurato Lo Monte - le firme le raccoglieremo, se pensano di metterci fuori con questo espediente stanno sbagliando anche qui. Ma questa è una violenza che non possiamo subire. Garantiamo la partecipazione del basso, la politica che riparte dai territori. La nostra non è una richiesta egoistica ma parte da una motivazione nobile”.

Al fianco di De Luca il presidente del movimento Sud chiama Nord, Ismaele La Vardera che da ex giornalista ha messo subito le mani avanti: “Qualcuno potrebbe fare la domanda: l’ennesimo partito, l’ennesimo movimento, ce n’era bisogno? In una galassia in cui partiti e movimenti nascono come funghi noi siamo tutt’altro. Perché in questo momento storico in cui l’agenda politica è dare il diritto di tribuno o meno a Di Maio che fine farà Fratoianni o il destino di Calenda, noi parliamo di cose concrete, fatti amministrazione. Per questo De Luca sindaco d’Italia, perché in questo momento comuni, sindaci, amministratori locali, che portano avanti il paese sono lasciati soli. Noi vogliamo dare voce a loro. Saremo presenti nelle regioni d’Italia con i sindaci e quegli amministratori che vedono in De Luca un esempio di buona amministrazione”.

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A sostenere il neonato partito Sud Chiama Nord, che sarà ipresente con proprie liste sia alla Camera che al Senato, anche il giurista Raffaello Lupi, docente di diritto tributario e scienze delle finanze Università Roma Tor Vergata presente all’incontro non come candidato ma come “amico di cateno, che ha fatto cose bellissime”. “Io sono uno che osserva, dialoga con tutti – ha spiegato Lupi – Perché c’è l’esigenza di un altro partito, di un altro movimento? Il bipolarismo è fallito. Bisognerebbe passare a un proporzionalismo cooperativo dove non demonizzi l’avversario per portargli via quattro voti, ma cerchi di cooperare nell’interesse del Paese. De Luca sindaco d’Italia - ha affermato Lupi - è un’idea di un modello politico. Bisogna naturalmente vedere come andrà. Io gli faccio tanti auguri a lui e a chi si candida”.

Tra questi, l’avvocato Carlo Taormina: “Io credo che questa iniziativa sarà fonte di una vera e propria una rivoluzione nel panorama politico. Con il programma di questo movimento abbiamo la possibilità veramente– come diceva qualcuno una volta - di rivoltare l’Italia come un calzino. Io rientro nei palazzi della politica dopo molti anni. Non lo avrei voluto fare, ma quando mi sono resaonconto di cosa si stava facendo ho dato la mia disponibilità perché in questo movimento non si fanno promesse o si attinge al libro di sogni, ma si parte dalla realtà. Il suo leader ha dato prova sul campo di cosa sa fare. Abbiamo la prova che Cateno De Luca dove è andato ha messo a posto le cose. Nei piccoli comuni e anche nei grandi comuni dove si è trovato in mezzo a mafia, ‘ndrangheta, camorra, massoneria, corruzione e quant’altro. Messina era una città così, che io conoscevo e conosco bene, e da lì ne è uscita oggi una città metropolitana di grande respiro. De Luca ha creato una mentalità. Oggi Messina è governata come la governava lui perché la classe dirigente che è stato in grado di avviare con le sue iniziative spesso discusse ma vincenti hanno portato a questo risultato. Perché sono interessato a questo movimento. Perchè tutti parliamo di riforme ma che non vanno da nessuna parte perché c’è una situazione del nostro Paese fatta di terreno friabile, che non è nella condizione di sopportare il peso di riforme importanti. Ora vogliamo esportare quello che abbiamo visto con Cateno De Luca con modelli di amministratori, politica e governo da estendere in tutto il Paese con un movimento che vuole essere davvero autonomista e federalista”.

È toccato infine al leader di Sicilia Vera e candidato alla presidenza della regione Cateno De Luca illustrare gli obiettivi di Sud chiama Nord. “Sud chiama Nord -  ha affermato De Luca - è una reazione del territorio, partita da piccoli centri come Fiumedinisi, poi Santa Teresa e Messina, e ra poco sarà la Sicilia. Un movimento che nasce dalla consapevolezza della necessità di attuare il modello del buon governo e dell’amministrazione, concetto scomparso dalla politica. La gente vuole essere amministrata. Questo è il valore che noi portiamo avanti con la nostra storia e il nostro percorso. Dobbiamo creare un patto di solidarietà tra Sud e Nord, integrando un nuovo quadro di politiche nazionali ed europee finalizzate ad eliminare le sperequazioni sociali economiche ed infrastrutturali tra il meridione ed il resto dei territori europei che non rendono competitivo il “Sistema Italia”. Chiediamo di essere messi nelle condizioni di poter contare sugli stessi punti di partenza. Chi parte dal Sud o dal Meridione non ha gli stessi punti partenza. Non si tratta ovviamente di una rivendicazione fine a sé stessa. Sindaco d’Italia - afferma De Luca - è un messaggio finalizzato a creare oggi le condizioni affinché finalmente si comprenda che è necessario puntare sulla buona amministrazione. Noi abbiamo dimostrato sul campo di saperlo fare. Oggi mettiamo questa esperienza a disposizione di un progetto più ampio”.

Un percorso, quello raccontato da De Luca, che a livello nazionale ha subito una accelerazione legata alla scelta del voto anticipato. "Ci siamo trovati spiazzati ma, come siamo abituati, non ci facciamo prendere in contropiede. Ecco che in poche ore abbiamo anticipato una strategia proiettata per il prossimo anno e non è un problema, ma la scelta di votare il 25 settembre e fare raccogliere le firme, sotto l'ombrellone, invece lo è. Non contestiamo le regole, ma non possiamo andare in bikini a cercare le firme", ha concluso chiedendo "un occhio di riguardo"  al presidente della Repubblica. "Non vogliamo sconti ma buon senso, piuttosto di cercare 750 firme a collegio, se sono 300 cosa cambia?".

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