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Cronaca

Atm, 15 dipendenti aspettano l'esito dei tamponi: "rischio focolaio"

I sindacati denunciano all'Asp la mancanza di trasparenza su metodi di prevenzione dal contagio per gli impiegati dall'Azienda nei mesi di ottobre e novembre. Intanto il presidente Campagna ha sollecitato il commissario Carmelo Crisicelli per avere l'esito

In isolamento fiduciario in attesa che l'Asp comunichi il risultato dei tamponi. Mentre 15 dipendenti dell'Atm aspettano di poter rientrare al lavoro dopo l'esito del test molecolare, i sindacati tornano ad attacare il management denunciando l'inadeguarezza delle attività di prevenzione del contagio per i dipendenti dell'azienda.

"Mentre Atm diventa un focolaio con l’aumento esponenziale di dipendenti contagiati, tanto da costringere i sindacati a esporre denuncia per verificare le attività di prevenzione intraprese in questi mesi dal Presidente Campagna, con la recente manifestazione di interesse si utilizza l’emergenza Covid per scoprire le carte e cercare aziende private a sussidio del servizio urbano che Atm, alla luce dei fatti, non riesce a gestire. Si palesa, anche in questo caso, una assoluta impreparazione dei vertici aziendali ai quali, verbali alla mano, già dal 24 luglio le organizzazioni sindacali avevano delineato progetti specifici per gestire il trasporto nell’emergenza Covid  in house, senza ricorrere ai privati. Probabilmente oggi il re è nudo e le intenzioni erano diverse da quelle propagandate per il rilancio del servizio pubblico", scrivono Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Faisa, Ugl e Orsa. 

"ATM è senza dubbio l’azienda cittadina che conta il maggior numero di dipendenti contagiati e giornalmente si annoverano nuovi casi. Il dato non sembra preoccupare i vertici aziendali, impegnati oltremodo nelle azioni sanzionatorie per mostrare i muscoli ai lavoratori. La gestione superficiale del conclamato focolaio ha costretto i sindacati a denunciare alla Spresal di Messina l’assenza di comunicazione e trasparenza sugli interventi previsti in materia di sicurezza dai protocolli nazionali sulla prevenzione dei rischi legati al Covid 19 sui luoghi di lavoro. Il programmato rilancio del servizio pubblico essenziale naufraga nell’insoddisfazione dell’utenza, nell’incapacità di gestire le emergenze ampiamente annunciate, tanto da richiedere il supporto dei privati,  e nel goffo tentativo di scaricare le responsabilità sui lavoratori con azioni sanzionatorie e pressioni psicologiche che hanno oltrepassato i limiti del ridicolo. E’ rocambolesco chiedere il supporto dei privati nella fase in cui si registra un calo esponenziale dell’utenza, dopo gli investimenti pubblici in uomini e mezzi, farsi trovare impreparati e chiedere supporti esterni equivale all’auto denuncia di incapacità gestionale. E’ giunta l’ora che l’Amministrazione Comunale prenda atto dell’inadeguatezza del management aziendale e corra ai ripari prima che sia troppo tardi", concludono. 

La risposta del presidente dell'Atm

Intanto il presidente di Atm Pippo Campagna risponde alle accuse spiegando che "non c'è nessun focolaio e per quanto riguarda chi è già risultato positivo è stata inviata una nota al commissario per l'emergenza Crisicelli in cui si chiede una risposta immediata rispetto ai tamponi effettuati sui dipendenti ancora a casa che attendono da diversi giorni l'esito", ha spiegato a MessinaToday. "Molti dipendenti sono già tornati a lavoro", aggiunge. “È da irresponsabili inviare comunicati di questo tipo che allarmano la cittadinanza, creano scompiglio. L' Atm si riserva di rivolgersi agli organi competenti per procurato allarme sociale - spiega ancora - È di una gravità inaudita diramare questo tipo di informazioni. Solo una classe sindacale che tende esclusivamente a garantire privilegi e a forzare la mano per procedere ad assunzioni illegali al di fuori del rispetto di qualsivoglia norma di legge scrive comunicati di questo tipo ed è opportuno che le segreterie nazionali prendano coscienza della situazione e della irresponsabilità dei sindacati locali”, sottolinea Campagna. 

I soggetti contagiati complessivamente dall'inizio della pandemia sono 23. Di questi sono 5 gli autisti e del totale 3 sono già rientrati in servizio. Altri 10 rientreranno in azienda il 3 dicembre. "A fronte quindi di un numero di dipendenti superiore a 500 parliamo di un numero esiguo e non si può certamente parlare di focolaio. Addirittura su 220 autisti sono solo 5 i contagiati.  È più opportuno evidenziare che nel momento in cui vengono effettuati normalmente i tamponi ai cittadini il numero di positivi rispetto ai tamponi effettuati è notevolmente superiore al 10% e quindi mentre in Atm stiamo parlando del 3% 3 4% è un dato assolutamente al di sotto del dado nazionale e quindi non può parlarsi certamente di focolaio", conclude Campagna. 

La denuncia alla Spresal

Intanto i sindacati, nella denuncia presentata all'ufficio "tutela e sicurezza del lavoro" dell'Asp, spiegano che l'Atm non ha risposto alle sollecitazioni già presentate il mese scorso per conoscere la documentazione relativa ai dispositivi impiegati dall'azienda per tutelare il contagio ed il tracciamento delle azioni realmente poste in essere. "Nello specifico si denuncia la mancata consegna dell'elenco dei dipendenti posti in modalità di lavoro agile in Atm Spa alla data del 12 novembre secondo quanto stabilito dai Dpcm vigenti. Il numero identificativo di tutti i mezzi (bus – tram e auto aziendali ), ubicazione dei locali aziendali sottoposti a sanificazione dal 12 ottobre ad oggi, e la consegna di copia cartacea o digitalizzata delle relative schede tecniche di tutti gli interventi di sanificazione rilasciate dalla ditta esecutrice ove si evinca la tipologia delle attività e dei materiali impiegati per le operazioni di sanificazione; la copia controfirmata della consegna ( se avvenuta ) di tale documentazione ai lavoratori rappresentanti della sicurezza; la copia del documento di valutazione rischi aziendale aggiornato al rischio contagio Covid 19 firmato con le Rls aziendali così come previsto dalla normativa vigente; la copia dell'elenco di riscontro e tracciamento dell’avvenuta consegna ai lavoratori dei Dpi necessari al rischio Covid19 dal 12 ottobre al 30 novembre; l'elenco, nel rispetto della privacy, del numero dei lavoratori, e la specifica delle qualifiche rivestite, che ad oggi ad Atm spa risultino, o siano stati, positivi al Covid 19 dal mese di ottobre al 30 novembre". 

Per i sindacalisti la seconda ondata è stata più critica rispetto alla prima. "Di fatti il comitato covid aziendale di Atm Spa costituito secondo quanto prescritto dai DPCM e dai protocolli nazionali in merito alla prevenzione del rischio contagio sui luoghi di lavoro dal 1 giugno 2020 è stato riunito dall’azienda in sole due occasioni ,all'atto dell'insediamento in data 7.7.2020 ed in maniera inusuale ed intempestiva senza preventiva convocazione scritta in data 23.10.2020 via Skype ove si è potuta garantire per pochi minuti la partecipazione di soli alcuni componenti. La successiva riunione , convocata dall'azienda in data 28.11.2020 successivamente posticipata dalla stessa al 2.12.2020 e la mancata consegna della documentazione richiesta dalle OOSS e dal comitato covid denota la precisa volontà dilatoria dei vertici ATM spa che deliberatamente omette di fornire specifiche garanzie e riscontri sugli interventi posti in essere per la sicurezza sul lavoro dei dipendenti", si legge ancora nella denuncia. 

I sindacalisti hanno ancora sottolineato le cattive condizioni igieniche e l'assenza di acqua nei bagni ecologici dei capolinea di Giampilieri, Santa Margherita, Tremestieri, Contesse, Viale Giostra e Torre Faro (Padre Pio). "Tale situazione risulta ancor più grave in piena emergenza Covid19 e con le restrizioni che impediscono l'uso ai dipendenti anche di alternativi servizi in attività commerciali inibite al pubblico e pertanto la situazione risulta in palese violazione delle più elementari norme di igiene.  Locali uffici e bagni ubicati al posteggio Cavallotti carenti di igiene e con impianti elettrici non a norma e pericolosi". 

Articolo aggiornato alle 14:05 del 1 dicembre 2020 // aggiunta replica di Campagna ai sindacati 

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