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Cronaca

Sempre più violenza in carcere, i poliziotti in rivolta: "A volte un solo agente per 50 detenuti"

La protesta dopo le numerose aggressioni registrate anche a Messina e provincia. Polgiust Sicilia punta il dito contro la carenza d'organico ed annuncia una manifestazione nazionale

Sempre più violenza nelle carceri italiane. E Messina non fa eccezione: l'ultimo episodio si è registrato pochi giorni fa a Barcellona Pozzo di Gotto. Ed è per questo che gli agenti penitenziari alzano la voce e con il sindacato Polgiust annunciano una manifestazione nazionale prevista il 21 settembre a Palermo.  Dito puntato contro le carenze d'organico e i rischi a cui ogni giorno i poliziotti sono sottoposti. Aggressioni che spesso si sarebbero potuto evitare con l'impiego di maggiore personale. A riguardo c'è un dato, messo nero su bianco dal segretario nazionale Francesco Davide Scaduto, che fa riflettere: "Ad oggi in ogni sezione il poliziotto è solo con almeno 50 detenuti e spesso accade che si accorpino più posti di servizio".

"Sin dal 2022 la nostra Confederazione CON.SI.PE - prosegue l'esponente Polgiust -  ha posto la propria attenzione sul tema delle aggressioni ai poliziotti penitenziari e, in considerazione dell'incremento nel solo 2023 negli istituti della nostra regione, si richiede maggiore attenzione istituzionale, sia dei vertici regionali che degli uffici centrali del Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria. Non si può più attendere altro e si chiede l'immediata revisione delle piante organiche, riportando i numeri dei nostri Reparti siciliani alle forze Pre-Legge Madia, che tagliò senza colpo ferire più di 1500 unità. Le ultime aggressioni avvenute il 28 aprile c.a., probabilmente non sarebbero avvenute se i colleghi non fossero stati da soli in sezione. Stessa sorte è destinata ai reparti dei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti, oramai ridotti ai minimi termini. Sembrerebbe che oramai i detenuti sappiano che per farsi trasferire in altri istituti si debbano scagliare contro i colleghi e gli stessi poliziotti oramai sono intimoriti da una politica che non li tutela, passando dal lato dei cattivi pur essendo rappresentanti dello stesso Stato. Sembrerebbe che oramai i detenuti sappiano che per farsi trasferire in altri istituti si debbano scagliare contro i colleghi e gli stessi poliziotti oramai sono intimoriti da una politica che non li tutela, passando dal lato dei cattivi pur essendo rappresentanti dello stesso Stato".

Per Scaduto "la forza numerica sarebbe un fondamentale deterrente. Si chiede altresì al Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di richiedere un congruo numero di unità da assegnare ai nostri reparti in prossimità dell'entrata nel Corpo dei ro agenti del 181 corso. Solidarietà ai colleghi coinvolti negli eventi critici, con la speranza che possano guarire al più presto e sentimento di vicinanza è rivolto a tutti coloro che continuano quotidianamente a svolgere tale difficile mandato istituzionale della gestione delle carceri e dei detenuti".

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