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Cronaca

Condannato a ventidue anni di reclusione l'untore, era affetto da Hiv ma lo aveva tenuto segreto alle compagne

Giudizio di primo grado del tribunale, tre anni in meno rispetto a quanto richiesto dal pubblico ministero Roberto Conte

Tre anni in meno rispetto alla richiesta dell'accusa. Sentenza di primo grado con condanna a ventidue anni di carcere per il 57enne imputato di omicidio aggravato e lesioni gravissime, affetto da Hiv, che secondo l'accusa ha contagiato alcune sue compagne e ucciso un’avvocatessa deceduta a soli 45 anni, tra atroci sofferenze, nel luglio del 2017. Il pubblico ministero Roberto Conte aveva chiesto nel dicembre scorso ai giudici della Corte d'assise venticinque anni per entrambi i capi d'imputazione. La donna non fu curata per l’Aids, contratta dal convivente, perché la patologia non fu mai diagnosticata dai medici. Un fatto che ha dato il via a una seconda inchiesta a carico di alcuni camici bianchi che la seguirono durante la malattia. 

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