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Cronaca

Scuole e Covid, la Regione spinge sulla riapertura: "In classe rischio contagio basso"

Il punto all'Ars dell'assessore all'Istruzione Roberto Lagalla. Le scuole a Messina e provincia restano chiuse in attesa dei nuovi dati sulla pandemia. Ma sui ricorsi non vale ovunque lo stesso principio

Sarà la curva epidemiologica a stabilire se le scuole potranno riaprire. A Messina si attenderà comunque la fine del mese per stabilire cosa fare, così come disposto dal sindaco Cateno De Luca, in provincia invece il ritorno in classe degli studenti potrebbe avvenire già dal prossimo lunedì, dati sui contagi permettendo. Palazzo Zanca punta forte anche sullo screening a cui, da sabato 23 a domenica 31 gennaio, potranno sottoporsi docenti, alunni e genitori che faranno richiesta entro domani. In merito sia i presidi sia l'amministrazione comunale lanciano un appello a tutti i cittadini interessati affinché si sottopongano al tampone. 

Ma sulla questione c'è tutt'altro che una visione univoca, anche se si tengono in considerazione le decisione dei tribunali. Se a Messina il Tar aveva dato in due occasioni ragione a Cateno De Luca, respingendo i relativi ricorsi, in altre città  il verdetto è stato completamente opposto. Dopo il caso Paternò, questa volta è il Tar della Campania ad aver intimimato alla Regione l'adeguamento alle disposizioni nazionali relativamente al ripristino delle lezioni in presenza per tutte le classi di scuola primaria. 

Il tema resta caldo anche all'Ars. Oggi l'assessore regionale all'Istruzione, Roberto Lagalla, ha parlato di sicurezza sanitaria nelle scuole e monitoraggio epidemiologico. La scelta del governo Musumeci di riattivare la didattica in presenza, sia pur con le limitazioni previste dalla classificazione della Sicilia in zona rossa e, quindi, fino alla prima media è stata accolta favorevolmente dai parlamentari e dagli addetti ai lavori. "I numeri in nostro possesso – ha detto Lagalla - oltre a confermare l’attenzione del governo Musumeci al valore primario della salute pubblica e al costante monitoraggio dell’andamento della condizione epidemica, ci rassicurano, almeno in questo momento, in ordine al trascurabile rischio di potenziale contagio in ambiente scolastico dove, peraltro, il rispetto dei criteri di distanziamento e il mantenimento dei dispositivi di protezione individuale contribuiscono a limitare il pericolo di trasmissione dell’agente virale. A questo punto, per non pregiudicare il lavoro fin qui svolto e per evitare ulteriori difficoltà al proseguimento delle attività didattiche – continua l’assessore - è fondamentale vigilare sulle aree urbane in prossimità degli istituti scolastici, dove occorre prevenire il formarsi di assembramenti, soprattutto da parte dei genitori".

Vaccini, la Regione punta ad inserire i docenti in Fase 2

Infine, l’assessore, interpellato in ordine ai tempi di vaccinazione del personale scolastico, ha comunicato di avere interessato nel merito il competente assessorato della Salute che, pur confermando l’esclusiva competenza dell’Autorità nazionale in materia di calendario vaccinale, ha provveduto a sollecitare l’inserimento in Fase 2, quindi a partire da marzo, del personale docente esposto a maggiore rischio lavorativo o in documentate condizioni di particolare fragilità.

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