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Cronaca Santa Margherita / Galati Marina

Messa in sicurezza Galati, residenti inferociti: "Se non si parte il 16 luglio ci incateniamo agli scogli"

Il sit-in organizzato dal Comitato dopo la partenza stentata degli interventi contro l'erosione costiera. Fondi già stanziati nel 2015, ma la burocrazia ha dilatato i tempi

Una protesta, l'ennesima, per denunciare le condizioni di Galati Marina e della sua spiaggia che attende ancora di essere messa in sicurezza. Ad organizzarla è il Comitato "Salviamo Galati Marina" più volte sceso in piazza contro i continui intoppi burocratici che hanno di fatto bloccato i tanto attesi interventi per eliminare quella barriera di scogli che da due anni nega l'accesso al mare. Quel mare che continua a fare paura. 

Non a caso l'incontro si è tenuto in quello che una volta era il giardino di una delle tante abitazioni distrutte dalla furie delle onde. I residenti attendono il 16 luglio, l'ultimo termine comunicato dalla Regione. Entro quella data l'assessorato all'Ambiente dovrà pronunciarsi sul progetto esecutivo alle ottemperanze. Una serie di prescrizioni imposte dalla commissione per la Valutazione Impatto Ambientale, già trasmesse dal commissario per l'emergenza Maurizio Croce lo scorso 17 giugno. Altri venti giorni prima di dare il via libera e poter di nuovo vedere le ruspe.

Ma a Galati nessuno ha più voglia di aspettare, soprattutto dopo la consegna dei lavori alla ditta Vitruvio Srl festeggiata ad aprile. A distanza di due mesi, dopo ulteriori sopralluoghi e rilievi anche subacquei, gli interventi per l'ormai famoso primo pennello che andrà a costituire la nuova barriera, non sono più ripartiti. "E' il momento di toccare la sensibilità di tutti i messinesi - ha detto Giulia Ingegneri, presidente del Comitato - ci siamo resi conto che senza alzare la voce non si ottiene nulla e finora siamo stati solo illusi da una burocrazia che ci ha resi vittime. Chiediamo lo snellimento delle procedure visto che siamo in uno stato di emergenza, non abbiamo più fiducia e superato il 16 luglio saremo pronti a gesti eclatanti come incatenarsi a quelli scogli che sono purtroppo il simbolo di questo villaggio".

Al sit-in è intervenuto anche il deputato regionale Antonio De Luca che dall'inizio segue la vicenda. "Mi chiedo se tutte queste prescrizioni - ha spiegato l'esponente 5 Stelle - potevano essere valutate prima visto che sono tappe obbligate. Non sono un burocrate e non è neanche facile capire chi ha perso tempo tra i tanti enti interessati. Ma sono pronto a riportare il problema a Palermo qualora fosse necessario".

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