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Cronaca

Case di cura e corruzione, De Luca: “Scenario inquietante”. Alagna: “Valuteremo la posizione dell'Asp”

L'indagine della Finanza riaccende i riflettori sull'utilizzo dei fondi pubblici nel settore della sanità. Il deputato componente della commissione Antimafia: “Chiederò un'audizione del commissario Asp di Messina per avere chiarimenti sulle procedure dei controlli interni e sui metodi di trasparenza”

“Una notizia che mi ha colto di sorpresa. Quello che sappiamo è quanto appreso stamattina dalla stampa ma dalla Finanza non abbiamo ancora ricevuto alcun documento ufficiale”.

E’ lapidario il direttore dell’Asp Bernardo Alaimo dopo la notizia di 25 indagati e il sequestro di oltre tre milioni nei confronti di 7 strutture private convenzionate.

Al centro dell’indagine ci sarebbe una ex dirigente dell'Asp oggi in pensione, Mariagiuliana Fazio, 65 anni, Che, secondo gli inquirenti “nella materiale concretizzazione degli illeciti” si è servita  “di ben 14 consapevoli addetti al suo ufficio, tutti indagati per reati di falso, relativamente ai verbali redatti quali componenti/ispettori del Nucleo Operativo di Controllo”. 

“Aspettiamo di conoscere  i dettagli formali dell’indagine – ha detto Alagna a MessinaToday - per valutare quale sarà la posizione dell’Azienda ospedaliera, leggendo gli atti capiremo meglio”.

Fazio è indagata per truffa aggravata ai danno dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico, falso e corruzione. Il gip la descrive come un soggetto che, "forte di una consolidata esperienza amministrativa e burocratica", si è dimostrata "dotata di una pervasiva capacità di orientare l'impatto della macchina amministrativa", con "atteggiamento spregiudicato, piegandola a interessi di parte in funzione di un tornaconto personale". 

Le intercettazioni hanno evidenziato come la dirigente vantasse un "rapporto privilegiato e di cointeressenza" con i vertici delle case di cura coinvolte nell'inchiesta e, in particolare, con Emanuele Miraglia della Cappellani Spa e la Giomi Spa, il calabrese Domenico Francesco Chiera direttore sanitario della Casa di cura gestita dalla Cot e il messinese Gustavo Barresi, socio della casa di cura Villa Salus. Per i tre è stato disposto il divieto per quattro mesi di esercitare attività imprenditoriali e di ricoprire incarichi apicali nell'ambito di imprese e persone giuridiche.

“L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza – è il commento del deputato regionale del Movimento Cinque Stelle Antonio De Luca  - apre uno scenario inquietante su come vengono utilizzati i fondi pubblici nel settore della sanità. L'indagine fa emergere un radicato sistema di malaffare che piega il servizio sanitario pubblico agli interessi dei privati e mette in luce l'assenza di una reale trasparenza dei procedimenti amministrativi. Nel fare i complimenti ai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina e al Procuratore De Lucia per l’importante e corposa attività investigativa, mi auguro che anche la politica avvii al più presto una seria riflessione sull'utilizzo dei soldi pubblici nel mondo della sanità. Le risorse – continua il componente della commissione Sanità e della commissione Antimafia e Anticorruzione all’Ars, insieme ai parlamentari regionali e nazionali eletti a Messina Valentina Zafarana, Francesco D'Uva, Grazia D'Angelo, Antonella Papiro e Barbara Floridia -  destinate alla sanità devono essere utilizzate per offrire la migliore assistenza sanitaria possibile alla collettività e non per arricchire i privati con la connivenza di funzionari pubblici, come sembra far emergere l’operazione della Guardia di Finanza”.

De Luca, nelle prossime ore chiederà un'audizione del commissario Asp di Messina in commissione Antimafia per avere chiarimenti sulle procedure dei controlli interni e sui metodi di trasparenza.

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