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Cronaca

Il primo bilancio del questore Capoluongo: "Massima attenzione a soggetti fragili e criminalità organizzata"

A venti giorni dall'insediamento il numero uno della questura riassume le principali attività portate avanti per il controllo del territorio. Spazio al dialogo con la cittadinanza e alla prevenzione

Sono già venti i giorni di lavoro del nuovo questore di Messina Gennaro Capoluongo, dal primo giugno sulla poltrona lasciata libera dal predecessore Vito Calvino. Poco più di due settimane utili comunque a tracciare il primo bilancio delle attività a cui ogni giorno si dedicano gli agenti dei vari reparti di polizia. 

Capoluongo ha ribadito la ferma volontà di mantenere alta l'attenzione nella lotta a tutte le forme di criminalità. "Ho trovato una squadra collaudata fatta di uomini e donne con le giuste competenze per affrontare ogni situazione. Non intendiamo fare sconti a nessuno, ma voglio sottolineare la necessità di non sottovalutare l'importanza della comunicazione con la cittadinanza. Il primo step prevede la creazione di una consapevolezza in ognuno di noi. Non sono per la repressione fine a se stessa, il cittadino deve essere consapevole delle regole da seguire e non violare".

Messina non è una città semplice, lo sa bene Capoluongo che ha alle spalle una lunga carriera dirigenziale anche a livello internazionale. "L'obiettivo primario è mantenere la sicurezza - spiega - ogni reparto ha una sua specializzazione in tal senso. Ci sono le Volanti che agiscono molto a tutela dei soggetti più vulnerabili, poi c'è l'attività di Squadra Mobile e Digos. Il tutto in un costante dialogo con l'autorità giudiziaria. Ma chiediamo collaborazione a tutti i livelli istituzionali così come alle famiglie".

Nonostante il lockdown la città ha continuato ad essere un'importante piazza per il traffico di sostanze stupefacenti. Un dato certo, ma non allarmante per il questore. "Gli ultimi report che ho consultato - dichiara Capoluongo - confermano l'eccellente lavoro fatto in termini di contrasto alla criminalità organizzata. Il fenomeno dello spaccio non è una prerogativa locale, ma è inserito in un ambito ben più vasto e articolato. Noi osserviamo attentamente le zone o determinati soggetti potenzialmente a rischio. Ma tanto può essere fatto con la prevenzione, anche tramite la confisca di beni. Questa è un'attività che intendo portare avanti".

Con l'allentamento delle misure anti-Covid per Capoluongo quest'estate arriva il primo vero banco di prova in relazione all'ordine pubblico. "Siamo pronti, comprendiamo la volontà della gente di riappropriarsi degli spazi esterni, ci vuole equilibrio. Noi saremo sempre presenti per far rispettare le regole, ma puntiamo anche a promuovere una crescita collettiva".

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