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Cronaca

Ponte e aeroporto, Fava sul Recovery fund: "Libro dei sogni con progetti per accontentare l'elettorato"

Mentre i sindacati si contraddicono sul piano e la relativa "svolta green", il presidente della commissione antimafia all'Ars commenta le prime indiscrezioni: “Un insieme di titoli velleitari che non sono stati ancora sottoposti all'esame dell'Ars”

Quasi 72 milioni di fondi da investire nelle regioni del Sud per risollevare il territorio dalla crisi post-Covid. Una ingente somma, quella messa a disposizione dall'Unione Europea, di cui 632 milioni di euro destinati anche alla città di Messina. È scaduto il 15 ottobre il tempo per la presentazione dei progetti che, da una parte, consentono di dare una "svolta green" alla città, e dall'altra prevedono anche la costruzione del Ponte dello Stretto, e dell'aeroporto fra Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo. Infrastrutture tutt'altro che a impatto zero per tutto l'ecosistema naturale e urbano. 

Progetti che hanno infatti diviso l'opinione pubblica. Ad aprire le danze delle contestazioni è stato il segretario generale della Cgil Sicilia Alfio Mannino che ha definito “approssimativo” il piano per la spesa dei fondi del Recovery Fund nonché “velleitario e illogico” in alcuni punti, come quelli sui porti e aeroporti hub.  "Di fronte a una crisi profonda, contenuta nei numeri pur alti (76 mila posti di lavoro perduti) solo dal blocco dei licenziamenti – ha detto Mannino  - occorre dare risposte di natura strutturale e questo sia in tema di sanità che per l'intera economia. Sulla sanità abbiamo già detto al governo regionale che occorre ripensare il taglio degli ospedali, investire sulla medicina territoriale e su organici stabili. Quanto alle infrastrutture, diciamo con forza che alla nostra regione non servono le cattedrali nel deserto, ma una rete di infrastrutture". E mentre a Messina la Cgil, unitamente a Cisl e Uil, approvano le proposte di impiego dei fondi europei per le grandi infrastrutture proposte sul territorio provinciale, a intervenire schiettamente “sulla incoerenza e inconsistenza delle proposte” è anche il presidente della commissione antimafia all'Ars Claudio Fava. 

"In Sicilia ci sono ben 4 aeroporti, di cui 2 sottoutilizzati come Comiso e Trapani, quindi aggiungerne un quinto con tempi di progettazione e realizzazione tanto lunghi e nella possibilità di essere anche poco usato mi sembra un modo per schiacciare l'occhio agli elettori del proprio territorio", spiega Fava a MessinaToday. "Questo piano di investimenti è declinato infatti in funzione dei collegi elettorali e delle residenze dei parlamentari che raccolgono consensi promettendo grandi progetti su un territorio in cui le problematiche sono altre", aggiunge. E mentre il presidente della regione Nello Musumeci ha ribadito al ministro dei trasporti Paola De Micheli la necessità di realizzare il ponte sullo stretto, Fava taglia corto: "E' come dire che andremo su Marte e ci piacciono le imprese impossibili, ma non ho mai sentito uno dei leader politici dell'opposizione entrare nel merito delle contestazioni che sono state fatte da società di revisione terze rispetto ai progettisti che hanno individuato lacune sia sulla sostenibilità economica che sismica del manufatto", chiarisce. Impresa ritenuta da Fava impossibile quasi quanto quella legata all'atttrezzabilità del porto di Marsala. "In una regione in cui per andare da Trapani a Messina ci vogliono 11 ore, mi sembra assurdo progettare l'intermodalità per un'area dove manca anche il trasporto ferroviario", sottolinea.

Mentre per la valorizzazione del patrimonio siciliano, prettamente storico e archeologico, nonché di fondamentale importanza turistica, l'unico intervento progettato su tutta l'isola riguarda unicamente l'anastolisi delle colonne del tempio di Selinunte. "In questo momento il recovery fund è soltanto un insieme di titoli velleitari - chiosa Fava - Ne discuteremo quando il governo avrà il garbo di presentare il progetto anche all'Assemblea siciliana. A quel punto faremo tutto ciò che necessario per comprendere i termini esecutivi e progettuali delle proposte. Per adesso sono un garbato libro dei sogni e dei desideri". 

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