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Cronaca Barcellona Pozzo di Gotto

La messinese Roberta Macrì cavaliere della Repubblica: "Sogno di portare a Sanremo le mie battaglie"

Originaria di Barcellona Pozzo di Gotto ha ricevuto il riconoscimento dal presidente della Repubblica Mattarella per l'impegno civile in cui si è prodigata dando voce alle disabilità

Abbattere le barriere architettoniche nei territori comunali e trovare, tramite la danza e lo sport, soluzioni inclusive verso i disabili rappresentando i disagi di chi dalla società viene ancora ascoltato in maniera superficiale. Sono questi alcuni dei tanti impegni civili, portati avanti dalla 34enne barcellonese Roberta Macrì, che è stata insignita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. "Dopo undici anni di battaglie e di manifestazioni per me è stata una emozione grandissima ricevere questo riconoscimento", ha raccontato a MessinaToday Roberta. 

"Il Presidente Mattarella si presenta come un gigante ma quando gli ho stretto la mano ha mostrato estrema naturalezza, gentilezza e charme. Era come stare accanto a un nonno - ha raccontato ancora - Ho rivissuto quel momento attraverso le foto e i nostri sguardi sono bellissimi". Da quando aveva 22 anni, in seguito a un incidente stradale, Roberta è paraplegica. 

"Ma non volevo piangermi addosso e mi sono chiesta cosa potessi fare per migliorare la mia vita e quella degli altri, così ho cominciato a lottare contro gli ostacoli, mentali, culturali e architettonici", racconta ancora. Un vulcano di idee e iniziative, Roberta, impegnata nello sport e nella danza oltre che nel civile. 

"Con le coreografie riesco a esprimere messaggi diversi, l'ultima, ad esempio, è contro la violenza verso le donne con disabilità, argomento che si tratta poco ma se per una donna è difficile liberarsi del proprio carnefice per una donna con disabilità è ancora peggio", ha spiegato ancora. Ma Roberta è anche atleta nel sollevamento pesi. "Un esercizio che mi ha permesso di migliorare la mia quotidianità - ha proseguito - Grazie allo sport ho conosciuto tante persone come la mia squadra, la Polisportiva dilettantistica Giuseppe Primo, che è ormai una grande famiglia per me". 

Dare voce alle esigenze dei disabili passa anche per l'ascolto degli altri e Roberta attorno a sè è riuscita a raccogliere le voci di chi, ogni giorno, deve combattere contro pregiudizi e ignoranza. "La società non conosce la disabilità - ha detto - Non si rispettano le leggi per l'abbattimento delle barriere architettoniche e ci sono persone che ancora parcheggiano nei nostri stalli insultando la nostra libertà e tagliandoci due volte le gambe".

Ma non tutti hanno la forza di reagire. "A me si rivolgono tante persone a cui provo a trasmettere la mia positività ed è bello essere capace di emozionare e coinvolgere gli altri attraverso messaggi di speranza e di tenacia", ha spiegato ancora. Un impegno, quello di Roberta, che non si fermerà certamente qui. "Nei miei progetti futuri c'è quello di creare la mia famiglia e avere un figlio ma sogno anche di trasmettere la mia voglia di vivere attraverso Sanremo che è il palco più importante d’Italia", ha concluso. 

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