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Cronaca Ucria

Salvatore Russo incensurato ma abile con le armi, Cavallo: "Andava al poligono di tiro, freddezza fuori dal comune"

I dettagli sul profilo del 28enne di Paternò accusato del duplice omicidio di Ucria. Investigatori a lavoro per ricostruire cosa è avvenuto in quel vicoletto. I dubbi del procuratore: "Non è da tutti disarmare l'aggressore e sparare cinque colpi"

Risulta incensurato, ma con le armi, Salvatore Russo indagato per il duplice omicidio di Ucria, ha dimostrato di saperci fare. Di professione fa il macellaio eppure per diverso tempo ha frequentato il poligono di tiro. Imparando a maneggiare una pistola da un lato si è salvato la vita, dall'altro ha posto fine all'esistenza di due persone. 

Durante l'interrogatorio il ragazzo originario di Paternò, 29 anni il prossimo 24 agosto, ha più volte ribadito agli inquirenti di non essere un esperto di armi e di aver agito solo per legittima difesa. Per lui la richiesta di convalida del fermo e custodia cautelare in carcere con l'accusa di omicidio. 

Ma qualcosa non torna e il primo ad avere dubbi è il procuratore capo di Patti Angelo Cavallo, intervenuto stamane in una conferenza stampa nel comando provinciale dei carabinieri.  "Non è da tutti riuscire a disarmare l'aggressore e poi sparare vari colpi - ha spiegato - la dinamica del duplice omicidio ci porta a considerare altri aspetti. Russo ha dimostrato estrema freddezza e una prestanza fisica fuori dal comune, è andato al di là della legittima difesa".

Un colpo ciascuno in pieno viso, così sono morti Antonino e Fabrizio Contiguglia. Un dettaglio raccapricciante su cui gli inquirenti si stanno soffermando. "Russo ha mirato ad altezza uomo - ha precisato il procuratore - sono stati esplosi in tutto cinque colpi, tre sono andati a segno provocando la morte dei due Contiguglia e il ferimento del nipote Salvatore, gli altri sono finiti contro un muro di fronte. E' una situazione altamente complicata anche per l'assenza di altri testimoni oltre a Russo e al cognato. Nelle prossime ore verranno eseguite ulteriori analisi".

Ricavare altre informazioni non sarà facile per i carabinieri. Il fatto è avvenuto in un vicoletto stretto tra due file di abitazioni, pochi lampioni e neanche una telecamera di sicurezza nelle vicinanze. A ciò si aggiunge il fattore ambientale: Ucria sembra un paese fantasma, porte e finestre chiuse, strade vuote. Si conoscono tutti, ma in pochi scelgono di parlare. 

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