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Cronaca

A scuola dopo il primo tampone negativo, di nuovo in Dad aspettando il secondo: protesta “Scuola in presenza”

Il Comitato pronto a diffidare i dirigenti che tradiscono lo spirito delle nuove disposizioni nate per evitare la didattica a distanza. Natoli: “Scelte assurde e confusione sulle nuove regole ministeriali, chiediamo alla Regione di dare indicazioni precise agli istituti scolastici”

Scuola, dad e quarantena. Le nuove regole da tenere in classe per combattere il coronavirus recepite in modo diverso dai dirigenti scolastici.  “Ogni testa è un tribunale”, dicono al Sud. Ma quando le contraddizioni diventano assurde non si può accettare che ognuno recepisca in autonomia, tanto che il Comitato “Scuola in presenza” è sceso in campo contro chi tradisce lo spirito delle nuove disposizioni nate per favorire la didattica in presenza.

Ma andiamo per ordine.

Accade alla media Verona Trento che lunedì 15 novembre un caso di positività in una classe costringa a disporre la “sorveglianza con testing”, vale a dire niente quarantena con un solo positivo in classe, ma due tamponi di controllo.  Se il risultato del primo è negativo si può rientrare a scuola.

E così accade: martedì l’Usca scuola effettua i primi tamponi,  mercoledì pomeriggio comunica l’esito che il giovedì mattina sarà inoltrato dagli interessati alla scuola che per venerdì, visto l’esito negativo, dispone il rientro in classe. 
Domenica 21  l’Usca effettua il secondo test di conferma, ma in attesa del risultato il dirigente dispone di nuovo la Dad. Vale a dire niente lezione lunedì in attesa del tampone che se tutto va bene verrà comunicato nel pomeriggio e potrà essere inoltrato alla scuola per email solo il giorno successivo.

Una anomalia, quella del ritorno in Dad, che in altri istituti messinesi - dove si è presentato un caso simile -  non accade, tanto che il Comitato Scuola in presenza ha pronto un documento per chiedere all’assessorato alla Sanità e all’Istruzione di dare indicazioni precise ai dirigenti scolastici per evitare che ci siano difformità sul territorio regionale sull’interpretazione della legge nazionale. 

“Pur consapevoli delle difficoltà che devono affrontare i dirigenti scolastici nell’ applicazione di protocolli che non sono privi di incongruenze – spiega Cesare Natoli – tale scelta tradisce lo spirito della nuova circolare ministeriale emanata per limitare il più possibile il ricorso alla Dad, e non avviene in altre regioni, come confermato dalle notizie che giungono alla rete dai comitati aderenti su tutto il territorio nazionale”.

Secondo il Comitato, pronto a presentare diffide per chi non ottempera “gli studenti possono rientrare a scuola subito dopo l'esito negativo del primo tampone e non è necessario attendere in Dad l'esito del secondo in quanto si trovano nella stessa situazione sanitaria del giorno precedente, in cui di fatto hanno frequentato, tranne nei casi in cui non siano subentrati sintomi che impongano scelte diverse”.

“Ben vengano i chiarimenti da parte della Regione nell'interesse di tutti - spiega il dirigente scolastico della media Verona Trento, Santi Longo - se arrivano indicazioni precise dall'Usca scuola, che per noi è una autorità sanitaria, noi non possiamo esimerci dal rispettarle. L'anomalia consiste in eventuali indicazioni diverse a fronte di situazioni analoghe in altri istituti”.

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