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Cronaca

Scuola, oltre 4000 tamponi eseguiti e 10 positivi: si teme la dispersione studentesca

Mentre resta ancora incerto il futuro sulla riapertura degli istituti, continuano i test per la comunità scolastica. Il preside La Tona lancia l'allarme: "Ragazzi soli e demotivati, serve tornare in aula"

Proseguono le operazioni di screening sulla popolazione scolastica su cui da sabato 23 gennaio si sta concentrando l'attenzione dell'amministrazione comunale, già a lavoro per comprendere se e come poter tornare in sicurezza fra i banchi di scuola allo scadere delle limitazioni imposte dalle ordinanze sindacale e regionale che hanno istituito la zona rossa per Messina. Per quanto riguarda l'affluenza al drive in dell'ex-gasometro, messo a disposizione per eseguire i test, i numeri dei partecipanti non sono confortanti. Su circa 21 istituti, chiamati a partecipare allo screening, si sono presentante soltanto 4033 persone e sono risultati positivi 10 tamponi. 

Come da calendario, il primo giorno sono state esaminate 1002 persone e di queste due sono risultate positive. Il secondo giorno l'affluenza è arrivata a 1134 partecipanti, con tre positivi. Il terzo giorno si è registrato il picco massimo di tamponi effettuati con 1397 partecipanti di cui cinque positivi. Oggi, fino alle 13, si sono sottoposti al tampone circa 500 persone, con nessun positivo. 

La campanella, per asili, scuole primarie e prime classi delle scuole secondarie di primo grado dovrebbe suonare venerdì 29 gennaio. "Ma se riapriremo non potremo andare oltre il 50% in presenza", spiega l'assessore Laura Tringali in collegamento costante con l'ufficio scolastico regionale per confrontarsi sulla situazione. 

Dispersione scolastica e iscrizioni in ritardo 

Adesso a destare preoccupazione sono anche le conseguenze psicologiche delle chiusure prolungate della scuola per gli studenti. "La didattica a distanza sta diventando un rifugio per gli alunni, terrorizzati dal rientro a scuola. C'è una vera psicosi che ruota attorno alla scuola e il continuo alternare  apertura e chiusura degli istituti non può che danneggiare ulteriormente la situazione", denuncia il preside Pietro La Tona. Cartina al tornasole di una crisi emotiva e della sfiducia riguardo le istituzioni è il ritardo con cui quest'anno le famiglie stanno procedendo a iscrivere gli studenti per il prossimo anno scolastico, soprattutto quelli che dalle medie dovranno scegliere la scuola secondaria di secondo grado. 

"Le famiglie hanno paura anche a uscire di casa per andare a fare i tamponi - continua La Tona - Il vero problema della comunità scolastica è che i ragazzi sono in depressione tanto che stiamo organizzando incontri con la psicologa dell'istituto per riuscire a rimotivarli. Per la maggior parte delle famiglie le scuole dovrebbero rimanere chiuse perché la paura è più forte della razionalità e le conseguenze che si pagheranno in futuro saranno tantissime". 

Disinteresse e paura di rapportarsi con la scuola perché ritenuto veicolo di infezione o per la mancanza di sicurezza per la frequenza delle lezioni in presenza. Questi i sentimenti che ormai gravano anche su una generazione di alunni che mai, come in questo casa, si era confrontata con il fantasma della morte e della malattia. "Anche in didattica a distanza sono molti gli alunni che non partecipano più nemmeno alle lezioni, perché ormai ha preso il sopravvento il disinteresse e la demotivazione. Soltanto la riapertura delle scuole potrà salvare gli alunni da questo stato d'animo ormai sempre più diffuso", conclude. 

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