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Cronaca

Un piano per vaccinare gli alunni prima di settembre, insorge la Rete Scuola in Presenza

L'ok di Ema a Pfizer per i 12-15enni dà la possibilità di sviluppare un piano per immunizzare tutti gli studenti delle medie e i primi anni delle superiori prima del rientro in classe. Il ministro Speranza ci pensa. Ma dovrà fare i conti con le famiglie. “Il governo deve specificare nero su bianco che tale vaccinazione non è obbligatoria e non può essere vincolante per l’accesso a scuola”

L'ok di Ema al vaccino Pfizer-BioNTech per i ragazzi dai 12 ai 15 anni permetterà di immunizzare gli alunni entro settembre consentendo così un rientro a scuola in sicurezza. Con questo obiettivo ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha cominciato a tracciare una road map per la vaccinazione dei ragazzi che parte dai 20 milioni di dosi in arrivo per giugno e va fino al giorno del rientro in classe.

Scuola: il piano per vaccinare gli alunni prima di settembre

Per quella data, secondo le intenzioni del ministero, dovrà essere completato il piano di vaccinazione per tutti i ragazzi delle scuole medie e per i primi anni di quelle superiori. "Questo ci consentirà di riaprire le scuole in sicurezza", ha detto ieri il ministro durante l'audizione in Parlamento. Ma ci sono due ostacoli che potrebbero rallentare il cronoprogramma: il primo è che bisogna convincere le famiglie a portare i ragazzi nei centri vaccinali. E questo potrebbe non essere semplicissimo visto che c'è chi nei confronti dei sieri conserva un buon grado di scetticismo e le battaglie scatenatesi all'epoca della legge Lorenzin ne sono una prova. E poi bisogna avere a disposizione le dosi necessarie ma finché si registreranno questi tassi di rifiuto per AstraZeneca e Johnson & Johnson sarà difficile poter convogliare l'utilizzo di Pfizer tutto sugli istituti. 

"Finora ci siamo preoccupati di vaccinare le fasce di persone più esposte al virus: operatori sanitari, anziani, fragili - ha detto Speranza -. A giugno arriveranno altri 20 milioni di dosi di vaccini e l'immunizzazione potrà essere estesa ad altre categorie di cittadini, tra cui i più giovani". Una notizia definita "importantissima" dal sindacato dei lavoratori della scuola Snals che chiede comunque di "rispettare la libertà di pensiero e scelta dei genitori". "Poter vaccinare anche gli studenti - il commento del presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli -, ci permetterà di pensare a un rientro a scuola più tranquillo e sicuro". Intanto si partirà già in questi giorni alla vaccinazione dei maturandi. Il 27 maggio partiranno le prenotazioni nel Lazio, che ha messo a disposizione per il ponte del 2 giugno (1, 2 e 3) 70 hub per la somministrazione dei vaccini. 

Il piano per i vaccini nelle scuole potrebbe però avere un altro alleato, stavolta inaspettato: l'autorizzazione dell'Ema a Curevac. Sviluppato con tecnologia a mRNA come Pfizer e Moderna, si trova attualmente nella fase 3 della sperimentazione e si attende a giorni l'approvazione dell'Ema. Il siero, a differenza dei suoi "cugini", ha però un vantaggio non indifferente: può essere conservato in un normale frigorifero a +5 gradi per tre mesi e resiste per 24 ore a temperatura ambiente. Questo ne fa un candidato ideale per l'immunizzazione nei paesi a basso reddito, ma potrebbe aiutare anche a completare il piano vaccinale con l'immunizzazione dei quattro milioni di over 60 finora senza copertura. Sfruttando i medici di famiglia e le farmacie. 

Il vaccino Pfizer a tutti gli studenti delle scuole medie e ai primi anni delle superiori

Ma perché è importante vaccinare adolescenti e bambini? La Stampa spiega che ci sono tre ordini di motivi per l'immunizzazione di questa fascia di età. Il primo è proteggere chi sta loro intorno, visto che sono un importante serbatoio del virus. Già oggi infatti la percentuale di contagi cala tra gli adulti e sale tra i più giovani. Una conseguenza prevedibile del ritorno a scuola in presenza. In più, la vaccinazione di bambini e adolescenti è necessaria per raggiungere quell'immunità di gregge che impedisce al virus di continuare a circolare e che attualmente è fissata al 70% della popolazione. 

In più la vaccinazione degli under 16 è funzionale a fermare l'insorgere di nuove varianti. Perché, come spiega la ricercatrice dell’Iss Paola Stefanelli, che cura il rapporto periodico sulle varianti, "quando il virus si moltiplica copiando se stesso a volte commette degli errori che generano le varianti, tra le quali nessuno può mettere la mano sul fuoco che non ne spunti malauguratamente una in grado di neutralizzare le difese del vaccino". Fermando prima la circolazione si agirebbe d'anticipo sul coronavirus. Ovvero si farebbe quello che in questi mesi di infinita epidemia non si è mai fatto. 

Insorge la Rete Nazionale Scuola in Presenza

Ma non avrà la strada spianata  il piano del ministro Speranza. A insorgere la Rete Nazionale Scuola in Presenza, che riunisce comitati di genitori, studenti e insegnanti diffusi e attivi su tutto il territorio nazionale – rappresentata a Messina dal Comitato SIP, presieduto da Cesare Natoli.

“Vi è seria preoccupazione circa la ragionevolezza della misura preannunciata - si legge in una nota - in quanto nessuna evidenza scientifica dimostra che sia necessario, ma neppure strategico o essenziale, imporre o raccomandare la vaccinazione anti-Covid ai minori, e si teme inoltre che la stessa possa integrare un forte elemento di discriminazione tra gli studenti. Nessuna evidenza scientifica dimostra che sia necessario imporre o raccomandare la vaccinazione anti-Covid ai minori. In Italia, i decessi nella fascia di età 0-19 da marzo 2020 al 28 aprile 2021 sono stati 24 su 130.000, quasi tutti con comorbidità. La vaccinazione non andrebbe dunque a proteggere questa fascia di età, in quanto già non colpita dal virus, né dalle sue varianti: viene a mancare il razionale scientifico”

Secondo la Rete la vaccinazione di un minore può rendersi necessaria qualora il minore conviva con un fragile che non può vaccinarsi, ovvero sia fragile egli stesso, ma al di là di questi rari casi, non è necessaria. Inoltre, a fronte dell'obiettivo del Governo italiano di arrivare a un'immunità di gregge del 75%, è utile ricordare che la fascia di età 0-19 rappresenta il 18% circa della popolazione, e dunque potrebbe essere tranquillamente esentata da tale vaccinazione.

“Giova inoltre precisare che l’autorizzazione alla vaccinazione pediatrica per la fascia 12-15 anni (già rilasciata dalla Fda statunitense e in arrivo il 28 maggio da parte di Ema) - insiste il Comitato - è stata concessa “in via emergenziale/condizionata” (EUA). La natura di tale autorizzazione è che vi sia una necessità caratterizzata da reale emergenza per i cittadini (inclusi, vieppiù, i minori) cui il farmaco va somministrato, necessità non ravvisata nella fascia 0-19. Per quanto riguarda il profilo della sicurezza, la sorveglianza è iniziata da poco tempo: quasi metà dei soggetti sottoposti a trial sono stati sotto osservazione per meno di due mesi circa. Trattandosi di una popolazione con rischi mimimi derivati da Covid-19, sebbene l'intervallo temporale sia formalmente sufficiente per un'EUA, appare comunque molto poco. Più specificamente, gli studi non possono ancora dimostrare che sia garantito l'equilibrio rischi-benefici della vaccinazione che tenga conto sia dei potenziali effetti avversi che degli effetti favorevoli ai bambini”.

Ma quello che si teme maggiormente è la discriminazione in caso di mancata adesione.

“In punto di diritto, ricordiamo che l’art. 34 della nostra Costituzione sancisce il principio secondo il quale “la Scuola è aperta a tutti” - continua la nota - e che già il Consiglio di Stato e il Tar del Lazio hanno censurato i provvedimenti di chiusura delle scuole proprio per la carenza di “evidenze scientifiche solide e incontrovertibili” a supporto di tali provvedimenti. Chiaramente oltre al diritto all’istruzione, vanno adeguatamente considerati e bilanciati anche il superiore interesse del bambino e dell’adolescente (articoli 3 UNCDC e art. 24 Carta dei diritti UE) e il diritto alla salute degli stessi (art. 32 co. 1 Cost.) Inoltre, sarebbe la prima volta nella storia – e dunque un vero e proprio inedito etico-sanitario - che si chiede a una generazione (non necessariamente attraverso obbligo ma con la sola pressione morale) di sottoporsi a vaccinazione non per proteggere sé stessa, ma un'altra generazione, comunque già protetta con efficacia dal piano vaccinale in corso. Duole anche constatare che un esponente delle Istituzioni consideri la vaccinazione dei minori più “essenziale” dell'accesso all'istruzione, a fronte di evidenze scientifiche nazionali e internazionali che scagionano la scuola dalla responsabilità nella catena del contagio. E a proposito di inediti etici, anche il direttore esecutivo dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesusl ha dichiarato che destinare i vaccini ai bambini e agli adolescenti, laddove gli operatori sanitari nei paesi poveri non ne hanno, sarebbe una “catastrofe morale”.

In ottemperanza ai dettami della Costituzione, escluso dunque il ricorso all'obbligo, qualora il Governo o il Ministero della Salute decidessero comunque di procedere, attraverso circolare, alla “raccomandazione” di tali vaccinazioni sui minori, la Rete Nazionale Scuola in Presenza chiede di specificare nero su bianco, sul testo ufficiale, che tale vaccinazione non è obbligatoria e non può essere vincolante per l’accesso a scuola (né giustificare in alcun modo il ricorso alla DAD). “Soltanto specificandolo chiaramente si eviteranno forme di interpretazione in senso restrittivo (leggi=obbligo) della eventuale circolare a livello regionale, locale o di singolo istituto, evitando allo Stato la dispersione di fondi dei contribuenti per far fronte a ricorsi in giustizia e, peggio ancora, disordini sociali”.

I Comitati firmatari

Scuole aperte Puglia

Comitato per il diritto alla Salute e all'Istruzione

Scuola in presenza Arezzo e prov.

Noi Famiglie Invisibili

Scuole aperte a Bologna

Scuola aperta Castalfranco Veneto

Ragazzi a Scuola

Scuola in presenza Chieri

A Scuola Como

Scuole Aperte Cuneo

Ri(n)corriamo la scuola Firenze

Riapriamo la scuola della Costituzione Liguria

GiùLeManiDallaScuola

Abruzzo a Scuola!

Scuole Aperte Mantova

Sip: Scuole in Presenza Messina

Scuola È in Presenza – Modena

La scuola è solo in presenza Monza

Associazione Scuole aperte Campania

Scuola In Presenza Padova

La Scuola che vogliamo - Scuole Diffuse in Puglia

Persone contro la Dad Ravenna

Io c'ero reggio Emilia

Per la Scuola In Presenza Rimini

SIP-Scuola in Presenza Roma e Regione Lazio

Genitori Scuole Taranto

Cittadini insegnanti studenti e genitori attivi Trento

Comitato Genitori Scuola In Presenza Trieste

Comitato A scuola - Umbria A.p.s.

Prima a Scuola Varese

ScuoleAperteVenezia

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CIB (Chiedo per i Bambini) Vibo Valentia

Scuola In Presenza Vicenza

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