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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"Truffe immobiliari millantando conoscenze in ambito giudiziario", arrestata una donna

I "colpi" sarebbero stati messi a segno nelle province di Messina, Palermo e Trapani. Secondo gli inquirenti si spacciava anche per avvocato. Disposto il sequestro di oltre 160mila euro

Proponeva acquisto di immobili a prezzi particolarmente vantaggiosi, attribuendosi falsamente il titolo di avvocato e millantando conoscenze tra le alte cariche degli uffici giudiziari. Poi, per monetizzare in tempi rapidi, avrebbe presentato inesistenti problematiche che ostacolavano l'assegnazione degli appartamenti. 

Un meccanismo che gli avrebbe consentito di truffare diversi cittadini anche a Messina.

Con quest'accusa Maria Grazia Caggegi, 52 anni, agente immobiliare è stata posta agli arresti domiciliari questa mattina dalle fiamme gialle del comando provinciale di Palermo che hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e patrimoniali emessa dal Gip presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura.

La donna si sarebbe resa responsabile di molteplici truffe ai danni di diversi cittadini delle province di Palermo, Trapani e Messina.

La presunta truffatrice ora ai domiciliari si sarebbe accreditata con i “clienti” millantando conoscenze di rilievo al palazzo di giustizia. L’ingegnoso sistema avrebbe previsto che la donna, attribuendosi falsamente il titolo di "avvocato" proponesse l’acquisto di immobili a prezzi o condizioni particolarmente vantaggiosi, mediante una fantomatica procedura all'incanto, da lei stessa denominata “procedura PQM”.

Al fine di monetizzare in tempi rapidi, l’indagata avrebbe rappresentato inesistenti problematiche che ostacolavano l’assegnazione degli appartamenti. Tra le motivazioni più utilizzate che destavano anche preoccupazione agli ignari “acquirenti”, vi sarebbe stata la necessità di dover provvedere a cancellare “sopraggiunte” pendenze penali ovvero improvvise iscrizioni ipotecarie. Attraverso questa procedura l’indagata sarebbe riuscita in brevissimo tempo ad ottenere oltre 160.000 euro in contanti, somma di cui l’Autorità giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo.

Le indagini svolte dai finanzieri avrebbero riscontrato quanto dichiarato dalle numerose testimonianze attraverso l’analisi di movimentazioni bancarie, acquisizioni documentali, nonché l’escussione dei querelanti. Come epilogo delle indagini svolte, i finanzieri hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal GIP di Palermo che ha disposto l’applicazione della misura della custodia cautelare degli arresti domiciliari, l'interdizione dall’esercizio di attività imprenditoriali per 12 mesi ed il sequestro di 164.000 euro quale profitto del reato.

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