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Cronaca

Università, la querelle sui rimborsi al rettore: possibili dimissioni in vista per Cuzzocrea

Secondo fonti accademiche il magnifico sta valutando di fare un passo indietro dopo la denuncia che ha scatenato un vespaio di polemiche finendo all'attenzione della Procura e del ministro Bernini

Dalla speranza di una proroga ai vertici dell’Università alle dimissioni immediate. La decisione di "forza" è l’unica che si prospetta per il rettore Salvatore Cuzzocrea dopo  l’appello di Alleanza Verdi-Sinistra italiana che ha chiesto alla ministra Bernini di intervenire subito “per ripristinare legalità, trasparenza e onorabilità dell'Ateneo di Messina”.

Il Magnifico in queste ore – secondo fonti accademiche – starebbe valutando di lasciare l’incarico travolto dalle polemiche dopo la denuncia in procura avanzata dal membro del Senato accademico Paolo Todaro in cui si sostiene che il rettore,  presidente anche della Conferenza dei rettori Crui, abbia chiesto rimborsi impropri per due milioni di euro.

Una vicenda che ha calamitato anche l’attenzione della stampa nazionale dopo che dai resoconti dei rimborsi sono spuntati fuori anche coincidenze sospette tra impegni istituzionali rimborsati e impegni privati del Magnifico legati alla sua passione per l’equitazione ma anche pagamenti per un totale di 122.300 euro a favore della  Divaga srl,  azienda agricola a Viagrande, nel catanese, di proprietà della famiglia, dove si trova anche il maneggio dell’Asd La Cuadra.

Rimborsi al rettore, i sindacati chiedono le dimissioni da presidente della Crui: "Mostri senso di responsabilità"

Il rettore ha già spiegato la propria posizione parlando di una campagna di fango contro di lui anche perché la parte più cospicua delle risorse è legata all’attività di ricerca e laboratorio che vede il presidente del Crui  tra i primi 50 ricercatori italiani nel campo delle scienze biomediche con  261 pubblicazioni in cinque anni. “Attività tutte rendicontate – ha spiegato il Magnifico - rimborsate soprattutto attraverso privati che finanziano l’attività di ricerca svolta come docente”.

Ma le ricostruzioni giornalistiche hanno documentato anche altro al punto da spingere - non solo Todaro e  Alleanza Verdi-Sinistra italiana - a chiedere di fare chiarezza. Nel mondo accademico c’è chi ne chiede la testa anche come presidente della Crui, la cui assemblea lo ha eletto il 15 dicembre dello scorso anno.

Non è certo un bel clima dunque quello che si respira anche in vista delle stesse elezioni per il rettorato (il mandato di Cuzzocrea scade ad aprile) mentre gli esposti e la denuncia presentata anche in procura richiede ora l’esigenza di  passare al setaccio pratiche sospette con possibili incrostazioni che già in passato hanno corroso la vita della struttura facendo cadere i veli su un ambientino accademico dove negli ultimi trent’anni, in più di una occasione, si è respirata un’aria contraria a quella che si dovrebbe respirare in una Università. Il tutto nell'assenza totale di prese di posizione a livello politico e sindacale locale.

Ma in attesa delle decisioni del ministro a cui si è fatto appello per riportare ordine e restituire serenità e certezze, potrebbe essere lo stesso rettore a fare, nelle prossime ore, un passo indietro.

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