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Aiuti da Roma ai comuni siciliani in crisi, Lamorgese dice sì ai fondi per chiudere i bilanci

La ministra dell'Interno ha raccolto il grido d'allarme approdato al Question Time grazie ai deputati del Pd Navarra, Raciti e Cappellani. Un secondo intervento di carattere strutturale con la riforma del Testo unico degli enti locali che si concretizzerà nei primi mesi del prossimo anno

Sarà affrontata in due fasi la crisi finanziaria dei Comuni siciliani. E’ l'impegno preso dalla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese che ieri ha raccolto il grido d'allarme approdato al Question Time dei deputati grazie all’interrogazione dei tre parlamentari del Pd Pietro Navarra, Fausto Raciti e Santi Cappellani, che hanno rivolto una interrogazione al ministro chiedendo interventi urgenti per risolvere in modo strutturale e risolutivo la grave crisi finanziaria degli enti locali e in particolare se il governo non ritenga opportuno a tal fine, utilizzare il disegno di legge di revisione del Testo unico ordinamento Enti locali (Tuoel) come veicolo per una normativa che vada incontro alle esigenze dei Comuni.

La ministra ha dato rassicurazioni annunciando la diponibilità del Governo Draghi ad un primo intervento per risolvere i problemi di bilancio per l’anno 2021 e un secondo intervento di carattere strutturale con la riforma del Testo unico degli enti locali che si concretizzerà nei primi mesi del prossimo anno.

“Non molliamo la presa ”, ha detto l’onorevole Pietro Navarra che ha illustrato l’interrogazione di cui è cofirmatario. “Il tema della crisi finanziaria degli enti locali, soprattutto quelli dei comuni del Mezzogiorno, è al centro dell’agenda del Partito Democratico. Ci adopereremo affinché il Governo possa, con i prossimi provvedimenti in discussione in Parlamento, dare le risposte attese dai Comuni siciliani.

Intanto continuano gli incontri fra i sindaci e i prefetti dell'Isola per affrontare le gravissime criticità finanziarie e organizzative dei comuni siciliani. Dopo gli incontri nelle prefetture di Catania e Siracusa, ieri è toccato alle delegazioni di sindaci delle province di Palermo, Messina, Trapani, Caltanissetta e Ragusa.

"Abbiamo rappresentato oggi le condizioni di insostenibilità dal punto di vista finanziario e del personale di tutti i comuni siciliani - afferma il presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando - per chiedere risposte concrete al governo nazionale, quelle risposte che Roma ha dichiarato di essere intenzionata a dare ma che non sono mai arrivate".

"Oggi abbiamo descritto la drammaticità delle condizioni dei nostri comuni, reiterando la nostra disponibilità a dimissioni di massa - continua Orlando - per far comprendere che non si tratta di problemi che riguardano un comune o l'altro ma l'intero sistema degli enti locali siciliani che pagano le conseguenze del mancato raccordo tra la speciale autonomia siciliana e il governo nazionale con la conseguenza che da Reggio Calabria in sù i comuni ricevono interventi finanziari e hanno una normativa diversa da quella con cui siamo costretti a confrontarci in Sicilia".    

A Messina il prefetto Cosima Di Stani ha incontrato una folta delegazione di sindaci che hanno rappresentanto la gravissima crisi finanziaria e organizzativa in atto nei 391 comuni dell’isola ed hanno chiesto ch vengano approvate, con la massima urgenza, norme idonne a sostenere i tanti comuni che a causa di una gravi crisi strutturale e di sistema, non sono in grado di approvare i bilanci.

Nel corso dell’incontro sono state sottolineate le sempre maggiori difficioltà degli enti locali a definire un documento di pianificazione finanziaria che trovi il necessario punto di equilibrio tra le entrate, per le quali permangono forti difficoltà nella fase di riscossione dei tributi e le uscite, la cui mole è spesso incomprimibile perchè egata a spese per servizi essenziali.

A tale proposito è stato evidenziato come, sulla base degli ultimi dati pubblicati dall’assessorato regionale alle Autonomie locali, soltanto 152 Comuni su 391 hanno approvato il Bilancio di previsione 2021-2023 e appena 74 il consuntivo 2020.

Il prefetto ha ribadito la propria disponibilità a forntire ogni possibile supporto istituzional che possa utilmente concorrere alla soluzione delle criticità segnalate e, in prospettiva, ha assicurato che provvederà ad inoltrare agli organi di governo centrale il documento riepilogativo delle proposte messe a punto da Anci Sicilia.

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