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Elezioni, dallo Stretto per l'Europa in quota rosa

Chi sono e cosa fanno le candidate messinesi alle consultazioni del 26 maggio, forse non tutti sanno che dal 2019 sono in vigore le norme per la partecipazione femminile tra Bruxelles e Strasburgo

Alle elezioni Europee del 26 maggio le quote rosa sono legge. Forse molti non se ne saranno accorti ma sia nelle liste (la provincia di Messina fa parte della circoscrizione Isole) che nelle schede le nuove norme introdotte in queste consultazioni privilegiano la partecipazione femminile all'europarlamento. Come? Chi ha letto i nomi in lista avrà intuito che al 50% degli uomini candidati corrisponde il 50% di donne che aspirano all'euroseggio. Non è stato così appena cinque anni fa nelle consultazioni che diedero a Matteo Renzi del partito democratico una spinta simile alla forza della Democrazia Cristiana del dopoguerra. Da queste elezioni, poi, il ticket dei primi due nomi in lista dev'essere obbligatoriamente rosa-azzurro o viceversa ma c'è di più: se nelle scheda saranno indicate le tre preferenze dello stesso sesso la seconda e la terza non saranno conteggiate. Tutto questo servirà ad aumentare il numero di donne e il loro peso tra i banchi di Strasburgo e Bruxelles? La risposta si chiama parità di genere e si sta applicando per legge anche in Italia 40 anni dopo le prime elezioni europee.

Le messinesi candidate, e non ci sono regole che tengano, sono meno delle dita di una mano. E tra quote rosa, verde, bianco democratico e nero di destra i colori sono vari. La più in vista sembra la prescelta del sindaco metropolitano Cateno De Luca nello spazio concesso all'Udc in Forza Italia: è Dafne Musolino, avvocato, ha 44 anni, un passato vicino alla Nidil Cgil e due anni fa il sostegno all'ex deputato regionale che la scelse nel 2018 nella squadra di governo risultata vincente. La Musolino si occupa di Rifiuti, Mercati, Commercio e Polizia Municipale. Se l'assessore comunale avrà buoni numeri De Luca potrebbe convincersi al 100% per la futura presidenza della Regione. Ci provò nel 2012 e andò molto male.

Per Fratelli d'Italia c'è quelli che molti definiscono una ragazza: ha già compiuto 30 anni invece Maria Fernanda Gervasi e dal 2013 al 2018 si è occupata dei problemi del Quarto Quartiere grazie all'elezione a consigliera. La Gervasi era la coordinatrice giovanile di Forza Italia ma nel partito di Berlusconi i rapporti con i vertici erano pari a zero (loro decidono, tu aspetta il tuo turno) e lei salì nella barca di Giorgia Meloni. I deputati Antonio Catalfamo ed Ella Bucalo credono molto in questa promessa. 

Una vita nei Verdi, è attualmente coportavoce siciliana e consigliera federale, Raffaella Spadaro è candidata con Europa (neanche a dirlo) Verde. La Spadaro ha 52 anni e nel curriculum ha scritto che da sempre è schierata per la tutela del Pianeta e della Biodiversità. Pratica yoga da 20 anni ma la pazienza l'ha persa durante i cinque anni di amministrazione Accorinti; in campagna elettorale la Verde sostenne apertamente il pacifista per poi entrare presto in rotta di collisione e in particolare con i provvedimenti dell'assessore all'Ambiente Daniele Ialacqua e le posizioni di Cambiamo Messina dal Basso. 
 

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