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Piùeuropa a difesa dei nudisti delle Montagne di Sabbia, in corso la raccolta firme per il referendum sull'eutanasia

Il movimento politico attacca il blitz dei vigili urbani a Capo Rasocolmo, presentata la petizione per la "morte legale"

Piùeuropa va a difesa dei nudisti delle Montagne di Sabbia. Di oggi la notizia della multa da più di 3mila euro a due persone senza costumi a Capo Rasocolmo. "San Saba è da anni considerata una spiaggia naturista, la "pornografia" è piuttosto l'uso dei social da parte di questa amministrazione con una comunicazione sboccata e aggressiva da parte del sindaco. Respingiamo questo approccio "bacchettone" e moralista, antistorico sul tema dei diritti. Siamo solidali con i nudisti multati e in linea con Arcigay Messina che chiede con urgenza un tavolo tecnico al Comune per uscire dall'ipocrisia di fondo di questa politica repressiva. Spazi di libertà sono consentiti in molte località balneari, e riconoscerli ufficialmente consentirà di evitare questi "blitz" il cui unico risultato è di creare maldicenze attorno al movimento Naturista che nella spiaggia tirrenica ha potuto negli anni esprimere la propria libertà. Libertà che va difesa riconoscendo la vocazione del luogo" - dichiara Palmira Mancuso, appena rieletta nella Direzione nazionale di Più Europa.

Multati due nudisti alle Montagne di Sabbia

Il movimento intanto prosegue a Messina l'impegno del comitato per la raccolta delle firme a sostegno del Referendum “Eutanasia Legale”, con nuovi tavoli anche in provincia. Oggi e domani appuntamento sulla statale 113 nei pressi del Lido del Tirreno dalle 18 alle 20,30. Sempre oggi a Capo D'orlando in Via Crispi Area Pedonale, primo tavolo alle Eolie, a Salina in Piazza Malfa il 28 luglio dalle 21 alle 23. Piùeuropa ricorda che è sempre possibile firmare al Comune di Messina, ufficio elettorale secondo apertura e in Piazza del Popolo da martedì al venerdì dalle 10 alle 12 (tranne il 29 luglio). Nelle prima settimane di raccolta Messina ha contribuito con più di 600 firme, su un totale di oltre 6000 finora raccolte in Sicilia dove la prossima settimana farà un tour Marco Cappato, presidente dell’associazione Luca Coscioni, che con Più Europa, Radicali Italiani e Volt che hanno depositato i referendum, punta a raccogliere entro il 30 settembre, in tutta Italia, 500.000 firme per chiedere l’abrogazione di parte dell’articolo 579 del codice penale, che punisce l’omicidio del consenziente. In Italia la legge 219 del 2017 permette la possibilità di interruzione dei trattamenti sanitari salva vita e rispetta le scelte (“disposizioni”) personalissime di ognuno. La “sentenza Cappato”, ha aperto alla possibilità al cosiddetto suicidio assistito, attraverso l’auto-somministrazione, per chi chiede, in determinate condizioni, di porre fine alla propria esistenza di sopravvivenza, ritenuta soggettivamente non più dignitosa. Restano tuttavia escluse quelle persone, sempre capaci di esprimere la loro volontà in maniera libera e consapevole, ma impossibilitati ad usare parti del loro corpo per l’auto-somministrazione. Restano escluse alcune categorie di pazienti gravi (ad esempio i malati oncologici) che possono vivere senza trattamenti sanitari e senza l’ausilio di macchinari ma comunque condannati a sofferenze che potrebbero essere dagli stessi malati considerate non dignitose per la propria persona.

 

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