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Il presidente Cardile toglie la parola all'assessore Musolino, nuova bagarre di genere in Consiglio comunale

L'esponente di giunta e il vicesindaco Previti tornano ad attaccare il vertice politico dell'aula dopo i lavori sul regolamento delle Entrate comunali chiedendo l'intervento del dipartimento Pari Opportunità. La replica: "Ho impedito che venisse definito sessista il collega Russo"

Non si fermano le polemiche tra la giunta comunale e la presidenza del Consiglio. In una nota congiunta del vicesindaco Carlotta Previti e dell'assessore Dafne Musolino sotto attacco Claudio Cardile. “Il presidente del Consiglio Comunale di Messina conferma di soffrire di una insopprimibile allergia nei confronti delle donne che rivestono ruoli nelle pubbliche istituzioni e oggi ne ha dato una ulteriore e plateale dimostrazione, togliendomi ancora una volta la parola nel dibattito del pubblico consesso - si legge - nella seduta di oggi pomeriggio il Consiglio Comunale ha finalmente approvato il Regolamento per la riscossione coattiva dei tributi locali, che l’Amministrazione aveva trasmesso nel lontano mese di marzo, e che era rimasta a giacere nei cassetti della Presidenza. Anche oggi però il gruppo consiliare del Pd non ha perso l’occasione  per strumentalizzare i lavori d’aula chiedendo all’Amministrazione, che veniva rappresentata in aula dall’assessore Musolino e dal vicesindaco Previti, di confermare l’impegno a non costituire una eventuale società partecipata comunale per la gestione del servizio di riscossione coattiva dei tributi. Questo impegno era stato già formalmente assunto dall’amministrazione attraverso le dichiarazioni rese dall’assessore al Contenzioso in una precedente seduta di consiglio. Pertanto il Consigliere Pergolizzi si opponeva alla richiesta del Gruppo Pd, osservando come la stessa fosse offensiva nei confronti dell’esponente di giunta le cui parole venivano così screditate assumendo la valenza di "carta igienica" L’intervento del consigliere Pergolizzi - prosegue il documento - irritava immediatamente la sensibilità del presidente Cardile che lo richiamava invitandolo ad usare espressioni consone al luogo. Da quale pulpito viene la predica, giusto dallo stesso presidente del Consiglio che non ha battuto neppure una palpebra di ciglia quando il consigliere Alessandro Russo scatenò un’ordalia nei confronti dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Laura Tringali, apostrofandola più volte nell’aula del Consiglio comunale con l’epiteto ‘cessa’! Questo è quanto mi sono permessa di dire - afferma la Musolino - e avrei continuato ad argomentare che la difesa dei diritti delle donne e della parità di genere, che tanto viene sbandierata nelle aule del civico consesso proprio dal gruppo Pd di cui il presidente Cardile continua a manifestare aperta aderenza ed appartenenza, va osservata sempre, e non solo quando conviene. Ma il presidente mi ha tolto, per l’ennesima volta, la parola accusandomi di fare polemica ed impedendomi di esercitare il mio diritto costituzionale ad esprimere liberamente il mio pensiero come assessore e come donna, rivolgendomi anche un primo avvertimento pronto, se ne avesse avuto l’occasione, anche a buttarmi nuovamente fuori dall’aula. Chiederemo l’acquisizione della registrazione video dei lavori d’aula che trasmetteremo ancora una volta al competente Assessorato alle Autonomie Locali ed al Dipartimento per le Pari Opportunità perché non accetteremo mai che ci venga tolta la parola solo per avere rivendicato il diritto di noi donne a non essere pubblicamente vituperate”, conclude la nota.

La replica di Cardile: "Respingo al mittente le accuse, ho soltanto impedito all'assessore Musolino di definire sessista il collega Alessandro Russo e tra l'altro non era argomento all'ordine del giorno visto che si doveva dibattere del regolamento delle Entrate comunali, non capisco il perché di queste manie di persecuzione dell'assessore Musolino, proseguirò a dirigere i lavori d'aula come sempre fatto non avendo nulla da rimproverarmi". 

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