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Solidarietà di Prc a Risitano, “grave il comportamento del presidente del Consiglio”

Il segretario del Circolo Impastato contro l'allontanamento dall'aula dell'ex consigliera spiega cosa non va nel linguaggio del sindaco. E su Cardile: “Non è stato imparziale”

Siamo abituati ai toni accesi di De Luca e ormai le sue colorite esternazioni non ci stupiscono più, tuttavia non possiamo accettare che negli spazi pubblici/istituzionali, dinanzi a cittadini e consiglieri comunali, il Sindaco reiteri l’uso di una modalità espressiva e di un linguaggio inaccettabili, divenuti ormai una costante delle sue comunicazioni. Quando, durante i lavori d’aula, la consueta verve e la maggiore intensità della voce che anima l’intervento del Sindaco (cose legittime), vengono però sistematicamente soppiantate dal suo continuo sbraitare, accompagnato da riferimenti inopportuni e da accuse urbi et orbi, non siamo più davanti al fervore tipico del confronto politico, ma a una vera e propria aggressione verbale, la quale andrebbe subito stoppata e redarguita.

L’allontanamento dall’aula della ex consigliera Ivana Risitano è grave non per il fatto in sé, ma per il comportamento secondo noi non imparziale mostrato dal Presidente del Consiglio, troppo accondiscendente nei confronti dei fans del Sindaco e intransigente, invece, nei riguardi dell’ex consigliera. Egualmente, è per noi un fatto grave che il Sindaco si sia lasciato andare a pesanti dichiarazioni, indirizzandole sia a una specifica porzione di cittadinanza presente nel loggione, alla quale si è rivolto esclamando: “quella è l’altra Messina che non ci appartiene e non la vorremmo mai rappresentare”, sia alla stessa Risitano, alla quale ha riservato queste parole: “facinorosa” e “può continuare ad abbaiare quanto vuole la signora…”.

Venerdì scorso, però, il Sindaco si è superato sul piano della “comunicazione efficace” con una dichiarazione incredibile: per dimostrare che stava lavorando efficacemente all’emergenza cinghiali, egli ha pensato bene di scrivere un post su facebook in cui ha affermato di trattare i Cinghiali meglio di come vengono trattati gli immigrati senza permesso di soggiorno (SIC!). Non c’è che dire, sul piano comunicativo è stato più originale e pungente del leghista Borghezio; questo gli va riconosciuto.

Per finire, lunedì, durante la discussione d’Aula sulla delibera “Cambio di Passo”, il sindaco ha reagito in maniera decisamente scomposta al dissenso espresso dagli interventi di alcuni consiglieri che preannunciavano il voto contrario all’atto, e al mancato appoggio di alcuni cittadini e militanti politici - definiti dal Sindaco “accorintiani” -   i quali,  a differenza di una nutrita presenza di deluchiani che hanno costantemente incitato il Sindaco applaudendo durante i suoi interventi, non lo hanno sostenuto. L’idiosincrasia verso il dissenso è il punto dolente del Sindaco ed è senz’altro ciò che lo mette più in difficoltà.   

Abbiamo ascoltato attentamente tanti passaggi fatti in Aula dal Sindaco mentre menzionava l’Aventino, la città stuprata, il Muro di Berlino, la “parola dei veri uomini”, il bene della città ed altre espressioni che, francamente, riteniamo inopportune: o perché impropriamente usate o perché si perverte il loro significato per adattarlo alla propria tesi.

A queste parole d’ordine, noi vogliamo contrapporne altre due: politica e dissenso. La politica non è qualcosa di inerte, morto, asettico, inanimato, ma al contrario è una pulsione vitale. Noi, come tanti e tante, ci sentiamo attraversati, infiammati, alimentati da ideali che diventano la bussola per le nostre azioni e per la nostra visione politica. Probabilmente per lei, signor Sindaco, apparteniamo a una storia non riproducibile, secondo quella convinzione che permea il dibattito pubblico e che sostiene che qualunque ideale politico debba auto-inibirsi e venir meno quando si amministra un’istituzione, la cosa pubblica, come si dice in gergo. Infatti, è lei il primo ad affermare, con indubitabile certezza, che la politica è una cosa e amministrare è un’altra.

Nel nostro totale disaccordo con questa visione, sciaguratamente figlia di questi tempi, utilizzeremo, laddove necessario, un sano, ragionato e animato dissenso politico perché pensiamo che l’opposizione non sia un male da condannare e distruggere con qualsiasi mezzo, ma un’esigenza democratica irrinunciabile.

*Segr. Circolo P. Impastato PRC Messina     

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