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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Furci Siculo

Oasi Sant'Antonio, 5 anziani positivi: "Noi operatori in quarantena con loro"

Dopo l'esito dei tamponi molecolari eseguiti nella casa per anziani di Furci, le 60 persone presenti nella struttura si sono messe in isolamento volontario. "Nessuna risposta da parte dell'Asp", denuncia la direzione

Una scelta radicale ma necessaria per non abbandonare i 40 anziani ricoverati all' "Oasi Sant'Antonio" e per sopperire all'assenza di indicazioni sulle procedure da seguire. Da ieri si sono messi in quarantena insieme ai pazienti anche i 18 operatori che lavorano all'interno del centro di Furci dopo l'esito positivo di 5 tamponi molecolari, di 4 anziani e di un operatore. "Non potevamo lasciarli soli e allo stesso tempo non potevamo nemmeno rischiare di contagiare i nostri familiari tornando a casa in assenza di indicazioni da parte dell'Asp che non ci risponde - racconta una operatrice del centro - Abbiamo fatto telefonate, mandato non so quante email ma nessuno ci ha risposto. Siamo completamente abbandonati". Gli ospiti risultati positivi non sono gravi. Di questi uno è stato ricoverato in ospedale ma non ha avuto bisogno delle cure della terapia intensiva. 

"Nonostante i protocolli di sicurezza e di prevenzione il virus è purtroppo riuscito ad entrare - ha scritto la Direzione - Sia chiaro, tamponi molecolari e tamponi rapidi effettuati in autonomia e senza l'intervento dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, che è stata e continua ad essere latitante nei nostri confronti. Una struttura residenziale per anziani, per sua ragione d'esistere, dovrebbe avere la massima copertura della vigilanza sanitaria. Invece dall'inizio della pandemia nessuna attenzione ci è stata dedicata. Nessuno screening sierologico, nessuna campagna di vigilanza con tamponi rapidi antigenici, nessun intervento di contenimento del contagio oggi che il virus è stato da noi scoperto. Aspettando gli interventi di competenza dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, la Casa Protetta adotta autonomamente la più severa delle restrizioni: la quarantena. I nostri operatori con grande senso del dovere e spirito di sacrificio hanno deciso di porsi in isolamento con gli assistiti. A loro la nostra stima e il sostegno massimo". 

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