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VIDEO | De Luca sfida tutti, nuova ordinanza per chiudere le scuole

L'ennesimo dietrofront del sindaco che nonostante il parere negativo del Tar e dell'Asp vuole disporre nuovamente la dad per gli studenti. Il Comitato "Scuola in presenza" è già sull'attenti

Non è bastato l'annullamento da parte del Tar della sua ordinanza di sospensione delle lezioni in presenza, e nemmeno i successivi provvedimenti presentati in altre città siciliane, come Palermo e Siracusa, dove a ricorrere è stato direttamente il Miur. E nemmeno il parere dell'Asp. Il sindaco Cateno De Luca è determinato ad attivare la dad in tutti gli istituti messinesi a partire da lunedì 17 gennaio. L'aggiornamento proviene ancora dalla Rada San Francesco dove è in corso di allestimento un gazebo all'interno del quale il sindaco proseguirà la sua "occupazione non violenta" per chiedere un interlocuzione con il governo centrale in merito al trasporto sullo Stretto senza Green Pass. 

"Domani a scuola non si va - ha detto il sindaco - Abbiamo discusso con Dafne Musolino che sta preparando una ordinanza dopo un confronto e vediamo se effettivamente ci sono gli elementi per poterla far reggere o quanto meno che ci metta nelle condizioni di poterla presentare entro le 19". "Dopo la sentenza del tar la articoleremo in altro modo e proveremo a disarticolare un principio assurdo per cui dopo che ci infettiamo andiamo in dad ma l'azione preventiva della dad non viene considerata e noi speriamo di scardinare questa assurdità", ha aggiunto ancora De Luca. 

Scuola in presenza, parte la diffida per i dirigenti che non si adegueranno

Dichiarazioni che hanno già messo sull'attenti il "Comitato scuola in presenza". Il gruppo, diretto dal docente Cesare Natoli, ha presentato il ricorso per il quale l'ordinanza del sindaco di chiusura delle scuole è stata già revocata la prima volta. Ma in città il fronte del ritorno in aula resta spaccato. A dare ragione al comitato anche il consigliere comunale e dirigente scolastico Pietro La Tona.

"Vedo Sindaci di ogni comune che giustificano la revoca delle loro ordinanze ed il rientro a scuola in presenza basandosi sul parere contrario dell’ Asp di Messina. Forse dimenticano che la legge 133/2021 e non il parere dell’ Asp ad impedire loro di emanare ordinanze che vietino la didattica in presenza nelle scuole. - ha scritto su facebook - La stessa legge in base alla quale quelle ordinanze non potevano nemmeno essere adottate, almeno finché, speriamo mai, non ci si trovi in “zona rossa”. In questo ultimo caso, e solo in questo, si dovrebbe comunque chiedere un parere all’ Asp per verificare se, oltre la zona rossa, in quel dato comune ci siano condizioni epidemiologiche particolarmente gravi. Capisco che il rispetto della legge ormai è diventato un optional, ma questa è la legge dello Stato che prevale sulle ansie e sulle manie di protagonismo di alcuni “podestà”". 

Intanto sui social e sulle chat di studenti e famiglie tiene banco da giorni il tam tam di genitori contrari al rientro in aula. Uno scenario, questo, che potrebbe ancora una volta e anche senza la nuova ordinanza rimandare il regolare svolgimento delle lezioni. A complicare, poi, la situazione, anche l'autonomia di altri sindaci del messinese che hanno comunque deciso di mantenere valide le ordinanze di chiusura dei plessi scolastici. Insomma, ancora una volta e ancora nelle scuole, regna il caos. 

Sip: "Impugneremo anche la nuova ordinanza"

"Il Ministero dell’Istruzione ieri ha impugnato l’ordinanza del comune di Siracusa su chiusura delle scuole", scrivono in una nota. "Appena pubblicato il decreto cautelare che accoglie la richiesta di sospensione specificando che “c) il Comune di Siracusa è attualmente “zona arancione”; d) ne consegue che l’ordinanza impugnata viola i parametri normativi appena indicati, che appaiono prevalenti rispetto a quanto disposto con ordinanza del Presidente della Regione Siciliana n. 1 in data 7 gennaio 2022”.

"Il TAR quindi chiarisce - ancora una volta - che il potere discrezionale dei sindaci in materia di chiusura delle scuole può essere esercitato esclusivamente in zona rossa.  Tale decisione, assieme al chiaro dettato normativo ed ai pareri delle autorità sanitarie, avrebbe dovuto mettere la parola fine ad una vicenda incredibile e  grottesca, tristemente giocata sulla pelle di bambini e ragazzi. Ed invece, abbiamo da poco appreso che il Sindaco ha appena comunicato che disporrà una nuova ordinanza di chiusura delle scuole, del tutto incurante, a questo punto, delle pronunce dell'autorità giudiziaria e dell'esito pressoché scontato di un nuovo ricorso", scrivono ancora 

"È chiaro, pertanto, ormai a tutti che il fine del Sindaco é solo quello di cavalcare la comprensibile preoccupazione dei cittadini come facile strumento di consenso politico, contrapponendosi - come già fatto nel recente passato - allo Stato autoproclamandosi "salvatore della patria".  Auspichiamo, fino all'ultimo, un ripensamento nell'interesse esclusivo di tutta la collettività.  Se così non sarà, valuteremo se impugnare anche l'annunciata ordinanza, al netto di ogni eventuale responsabilità di natura penale", concludono. 

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