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Cronaca

Terremoto 1908, Gioveni: “Centododici anni dopo non c'è ancora una via che lo ricorda”

Il consigliere comunale chiede “di imprimere un segnale forte e tangibile in ricordo del triste evento”

Un boato assordante. Poi la terra che trema. Sempre più forte fra pareti scricchiolano e si sbriciolano, i mobili che scivolano lungo il pavimento e si schiantano. Case e palazzi si accartocciano ingoiando persone, animali, cose. Poi il silenzio interrotto da  un coro di pianti e lamenti. Comincia così il terremoto  che il 28 dicembre del 1908 alle 5.21, colpisce lo Stretto, uno  dei più forti della storia sismica italiana, di magnitudo 7.2.

Circa 80mila i morti per il terremoto e oltre 1500 per il successivo tsunami, anche a seguito dei forti ritardi nei soccorsi.

E’ con quel terremoto che l’Italia scopre di non avere una normativa per le costruzioni in zona sismica. Con il Regio Decreto n.193 del 18 aprile 1909 si elencano circa un centinaio di comuni di Sicilia e Calabria nei quali si impone l’obbligo di utilizzare le norme tecniche contenute in quello stesso decreto.

Fondamentale fu anche il ruolo della stampa e del cinema italiano nell’accendere i riflettori sul disastro e a tenere alta l’attenzione.

Alcuni di quegli articoli sono stati letti nel docufilm proposto oggi col patrocinio del Comune mentre nel profilo fb “kulturavirus”, a partire dalle ore 11, nel quale saranno ricordati i nomi di 112 vittime del sisma.

Previsti alcuni momenti celebrativi.

Sul terremoto del 1908, il consigliere comunale Libero Gioveni, chiede di imprimere un segnale forte e tangibile in ricordo appunto del triste evento. “Fa davvero specie pensare che in città non esista via, strada, piazza, slargo, vicolo che ricordi proprio quel giorno per il quale oggi ricordiamo il 112° anniversario” si legge in una nota.

Gioveni interroga l’amministrazione per sapere quando Messina avrà la “via 28 dicembre 1908”?

Secondo il consigliere la strada che si presta meglio ad essere rinominata “via 28 dicembre 1908” è il tratto di viale San Martino compreso fra villa Dante e viale Europa, perché rappresenta il “cuore” del Quartiere Lombardo, che fu fra i primissimi quartieri ad essere ricostruiti dopo il sisma.

La storia messinese dell’ultimo secolo, infatti, narra che grazie ai finanziamenti erogati dalla famosa Opera Pia Lombarda, furono progettati e costruiti, subito dopo il terremoto del 1908, nel quadrilatero compreso fra via La Farina, viale Europa, via Catania e via Roosvelt (meglio noto, appunto, come “Quartiere Lombardo”), un orfanotrofio, un asilo ed un gruppo di case economiche con criteri antisismici.

“La scorsa amministrazione – spiega Gioveni - nonostante i proclami dell’ex sindaco Accorinti, non ha mai posto in essere alcun atto concreto in tal senso, nonostante l’ampia libertà di scegliere il sito che potesse ricordare meglio il “giorno della memoria”, per il quale ho appreso piacevolmente sia stato presentato un disegno di legge all’ARS per la sua formale costituzione. Soltanto l’ex Commissione consiliare Cultura in data 4 gennaio 2018, nel prendere atto della mia proposta, richiese formalmente all’assessore competente e alla stessa Commissione Toponomastica di attivarsi in questa direzione, ma ancora oggi –conclude - non si ha notizia del possibile iter avviato”.

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