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Atm Spa, vietato andare fuori strada: "Ci abbiamo messo la faccia, inizia la fase più importante"

Ieri l'avvio del nuovo corso nel trasporto pubblico locale. La soddisfazione dei rappresentanti dei lavoratori e le partite ancora aperte per il futuro. Ma c'è chi è rimasto fuori dopo anni di servizio

Se all'aumento dei prezzi dei biglietti corrisponderà un servizio efficiente lo dirà solo il tempo, ma l'avvio della nuova Atm Spa è già un traguardo importante per l'intera città. La liquidazione è stata l'ultimo atto della vecchia azienda trasporti la cui reputazione negli anni ha toccato il fondo, complici gestioni inadeguate e quel monte debiti crescito oltre i 60 milioni di euro. Adesso bus e tram potranno percorrere nuove strade. E la rotta da seguire è stata delineata in modo chiaro dall'amministrazione comunale. Tra i primi punti del programma "Salva Messina", tanto caro al sindaco Cateno De Luca, c'era proprio il progetto di chiudere i conti con il passato e ripartire da zero in tema di trasporto pubblico locale. 

Nuovi bus, lotta agli evasori e rilancio dei parcheggi, i buoni propositi di Atm Spa

Un percorso tortuoso che ha visto i sindacati sempre attori principali per tutelare quei 461 dipendenti al centro di un passaggio tra due aziende. Il diktat dei rappresentati dei lavoratori è stato chiaro: contratti fulltime che seguono gli aumenti di ore di lavoro per i part-time da 30 a 36 ore, già ottenuto. La partita resta aperta invece sul mantenimento dell’accordo di secondo livello che attualmente riconosce ai lavoratori un premio di produttività vincolato al raggiungimento di obiettivi fissati dalla gestione Foti-De Almagro. Secondo Atm S.p.A. tali obiettivi non sarebbero stati raggiunti pertanto il premio andrebbe sospeso e si dovrebbe sottoscrivere, in tempi brevi, un nuovo accordo per recuperare i livelli salariali.

Poi c'è il discorso nuove assunzioni, il piano industriale prevede 166 autisti in più, e la vertenza legata a chi invece è rimasto fuori. Lo scorso 22 maggio 45 conducenti hanno manifestato davanti a Palazzo Zanca. Sono i contrattisti e interinali esclusi dai programmi di assunzione della nuova azienda. 

Intanto, per Fit Cisl, Faisa Cisal, Ugl e Orsa è adesso che inizia il momento più delicato dove alle parole dovranno seguire i fatti. "È la fase più importante, quella che deve segnare il cambio di passo e trasferire ai cittadini la sensazione di efficienza - hanno spiegato le quattro sigle in un comunicato congiunto".

I sindacati bollano la vecchia Atm come "decotta dai debiti e ormai nota come “stipendificio improduttivo che generava solo passivo". Poi sottolineano l’impegno dei lavoratori e del direttore generale uscente Natale Trischitta per quanto fatto nel periodo del lockdown affinché la nuova Atm sia
efficiente e risponda alle aspettative dei cittadini.

"In questa avventura – aggiungono - ci abbiamo messo la faccia, insieme al sindaco De Luca e tutta l’amministrazione comunale, assumendoci responsabilità a volte impopolari per sanare ciò che appariva insanabile. Abbiamo proseguito con serietà, correttezza e lealtà nel confronto costruttivo che ha consentito di liquidare lo sfascio ereditato dalle precedenti Amministrazioni e scommettere seriamente sul futuro. Adesso siamo all’inizio della resa dei conti, partire col piede giusto è essenziale ma bisogna ragionare insieme, fare analisi e affrontare i problemi col confronto paritario fra le parti, ognuno nel rispetto del proprio ruolo ma tutti con lo stesso obiettivo".

Gli undici addetti alle pulizie "dimenticati" dalla nuova Spa

Ma oltre agli autisti contrattisti e interinali, la porta della nuova Atm non si è aperta neanche per undici addetti alle pulizie all'interno dell'azienda. Lo segnalano i consiglieri comunali Francesco Pagano e Giandomenico La Fauci.

I due rappresentanti di Ora Messina si sono rivolti direttamente al sindaco De Luca con un'interrogazione. Atm ha condotto una trattativa privata per affidare i servizi di pulizia dei mezzi e dei locali aziendali, comprese officine e piazzali. "La società  - spiegano i due consigilieri - nulla ha deliberato o previsto per l’assorbimento dei dipendenti nei quadri attuali, il rischio concreto è quello che questi lavoratori, adesso, perdano il diritto al lavoro acquisito in precedenza. Chiediamo un intervento urgente dell’amministrazione comunale per dirimere la questione e comprendere a quale futuro saranno destinati questi undici lavoratori. Dovrebbe essere interesse primario di chi amministra, infatti, la salvaguardia di tutti i dipendenti anche, e soprattutto, nel caso di una trasformazione di una partecipata comunale in società per azioni a capitale pubblico".

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